Corte Suprema tedescano al bando dell'Npdpartito di estrema destra

Fallisce la proposta del Bundesrat di abolire il partito xenofobo

L’NPD, partito neonazista tedesco, non verrà abolito. Lo ha annunciato la corte suprema della Germania, che boccia la proposta del Bundesrat di vietare la formazione politica. È il secondo tentativo fallito dopo 15 anni di mettere al bando una delle principali formazioni di estrema tedesca. Una sentenza che molti aspettavano: lo stesso presidente del Bundestag Norbert Lambert è rimasto scettico fino alla fine. E intanto Udo Voigt, ex leader e unico eurodeputato dell’NCD esulta su Fb: «Anche il secondo tentativo è fallito! L’impegno per la patria e per il popolo può proseguire!»

In realtà l’NPD e i suoi militanti hanno poco da gioire. La sentenza della Corte salva un partito ormai naufragato. I neonazisti non sono mai entrati in Parlamento, perché non è mai stata superata la soglia di sbarramento del 5%. Negli ultimi due anni il partito ha vissuto una crisi più ampia: lo scorso settembre in occasione delle regionali l’NPD è uscita dall’assemblea regionale in cui era ancora presente. Oggi gli iscritti al partito sono 5.200, ma il numero continua a scendere.

Fondato nel 1964 l’NPD nasce come successore del Partito socialista del Reich, un partito neonazista nato nel 1949 e dichiarato illegale nel 1952 dalla Corte Costituzionale Federale della Germania Ovest. L’NPD è oggi un concentrato di ultranazionalismo, xenofobia e antidemocrazia. Il partito di estrema destra è accusato dai critici di fomentare l’odio e la violenza verso i migranti. E in effetti i casi di xenofobia non mancano: come nel 2013 quando comparve un manifesto ambiguo alle elezioni regionali. «Deportare senza compromessi» e «Il nostro popolo prima di tutto» sono state le frasi finite nella bufera.

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Ma l’NCD non è l’unico partito della galassia anti-sistema e anti-immigrazione. Nel calderone sono presenti anche l’AfD (Alternative für Deutschland) e il partito contro l’islam Pegida. Il ministro della Giustizia tedesco Heiko Mass avvisa: «Anche se l’NPD dovesse essere messo al bando, purtroppo l’estremismo di destra in Germania non finirebbe».

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.