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HomeCultura Dalla mano di Bush al crollo pilotato, 24 anni di bufale sull’11 settembre

L'11 settembre e quelle bufale
tanto resistenti da non cedere
all'usura del tempo passato

Tra le teorie preferite dei complottisti

la mano di Bush e il crollo pilotato

di Alessio Sebastiano Corsaro11 Settembre 2025
11 Settembre 2025
11 settembre

L'attentato alle Torri Gemelle, l'11 settembre 2001 | Foto Ansa

WASHINGTON – È la mattina dell’11 settembre 2001, quando quattro aerei di linea appartenenti a United Airlines e America Airlines, tra le maggiori compagnie aeree statunitensi, vengono dirottati da 19 terroristi legati al gruppo terroristico di Al Qaeda. Il volo American Airlines 11 e il contemporaneo United Airlines 175 si schiantano rispettivamente contro le torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere Lower Manhattan di New York, provocando 2996 vittime, 6400 feriti e 22 dispersi. A 24 anni dall’accaduto, la ferita resta insanabile. Lo shock impresso nella memoria culturale statunitense, e occidentale, è stato tale da generare nel corso degli anni una lista pressoché infinita di prodotti letterari e cinematografici, monumenti, canzoni. E persino fake news.

Le teorie del complotto più gettonate

Lo stessa sensazione di impotenza alla base del ricordo e della commemorazione, infatti, ha generato nel tempo una schiera di teorie del complotto che non accettano il terrorismo islamico come matrice dell’attentato. Si spingono oltre e, ancora oggi, nell’epoca delle fake news e dell’intelligenza artificiale, riescono a creare proseliti. 

A tal proposito, Juanne Pili e David Puente hanno realizzato sul sito Open un documento, dal titolo Conspiracy, incentrato sul debunking delle 5 teorie del complotto più famose relativamente all’11 settembre. A partire da quella più diffusa negli Stati Uniti secondo cui dietro il sanguinoso evento ci fossero i Governi e i servizi segreti americani e israeliani, anziché degli estremisti musulmani telecomandati da una caverna in Afghanistan. 

La narrativa cospirazionista, lungi dall’essere alimentata dai soli americani, è stata rilanciata anche nei Paesi musulmani, così come negli ambienti politici di estrema destra e sinistra antiamericane a antisemite. Ad alimentare ulteriormente l’idea di movimenti eversivi da parte dell’amministrazione Bush, è stata la bufala delle armi batteriologiche, diffusa dal segretario di Stato Colin Powell nel 2003 per giustificare la guerra in Iraq. 

Il filo conduttore dell’antisemitismo

Il lavoro di Puente e Pili analizza poi la teoria secondo cui i cittadini ebrei si sarebbero salvati dal crollo delle Torri Gemelle, non presentandosi al lavoro proprio l’11 settembre. Una costruzione dietro cui si cela un filo antisemita, che fece leva sul dato riportato dalla stampa israeliana, secondo cui erano 4000 gli israeliani presenti a New York. Dato distorto, per qualche motivo, visto che quel giorno, in realtà, furono 119 gli ebrei uccisi, insieme a 400 feriti. 

La demolizione controllata

Oltre alle bufale sul buco al Pentagono, considerato troppo piccolo dai complottisti per essere reale, il debunking di Open decostruisce infiene un’altra teoria molto gettonata: la demolizione controllata delle Torri. A tal proposito, Puente e Pili spiegano come la demolizione controllata sia un procedimento che ha inizio dal basso, mentre i crolli delle Torri iniziarono in altro. Oltre a ciò, un procedimento del genere avrebbe prodotto botti fragorissimi prima del crollo, assenti invece durante l’attentato orchestrato da Al Qaeda. 

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