Nelle prossime elezioni legislative in Austria, in programma domenica 15 ottobre potrebbe affermarsi l’Fpo, il partito di estrema destra anti immigrazione. Che la politica austriaca si spinga verso destra è chiaro fin dalle scorse elezioni politiche di dicembre, quando Norbert Hofer, leader della formazione xenofoba, era stato battuto nella corsa alla Presidenza da Alexander Van Der Bellen a capo dei Verdi.
Alle legislative, indette per il rinnovo del Nationalrat (La Camera dei rappresentanti del Parlamento) sia del Bundesrat (che rappresenta invece i 9 stati federali) il favorito è il ministro degli esteri Sebastian Kurz, che negli ultimi mesi ha raccolto il testimone da Kern come capo della coalizione tra socialdemocratici e popolari che ha la maggioranza in Parlamento. Kurz non ha escluso una possibile alleanza con l’Fpo, cavalcando i sentimenti populisti molto diffusi in Austria.
Stavolta a capo del Freiheitliche Partei Österreichs (Partito della Libertà) e come candidato a premier c’è invece Heinz-Christian Strache, con un passato in gruppi nao-nazisti. Secondo il Guardian, al suo programma, incentrato su blocco delle frontiere e controllo dell’immigrazione, strizzano l’occhio non solo capi del centro sinistra come Christian Kern, ma anche eminenze grigie della politica mondiale come George Soros, suo finanziatore. Strache, che in passato è stato arrestato dalla polizia tedesca per aver preso parte a una marcia neonazista sul modello della Hitler Jugend, la Gioventù Nazista, ha professionalizzato i suoi obiettivi politici, spostandosi da un generico pensiero xenofobo a una più indirizzata avversione nei confronti degli islamici. Ha già annunciato che se dovesse salire al potere, tra i primi atti promuoverebbe un referendum sul modello svizzero per negare agli immigrati i servizi di welfare e unire l’Austria al gruppo di Visegrad.