Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu prepares to cast his ballot during the Israeli legislative elections, at a polling station in Jerusalem, 17 September 2019. Israelis are heading to the polls for a second general election, following the prior elections in April 2019, to elect the 120 members of the 22nd Knesset, or parliament. According to the Israel Central Bureau of Statistics, about six million people are eligible to vote. EPA/HEIDI LEVINE / POOL

Elezioni Israele, è stallodopo lo spoglio dei votiIpotesi grande coalizione

Il nazionalista Lieberman sarà decisivo Netanyahu chiama Gantz: "Incontriamoci"

«Forse, ma solo forse, l’era di Netanyahu è arrivata alla fine». Il titolo di oggi del quotidiano israeliano Haaretz è chiaro. Dopo che il 20 luglio scorso ha segnato il record di Premier più longevo della storia del Paese, il leader del Likud ora si vede costretto a inseguire il rivale Benny Gantz. La differenza è minima, solo un seggio separa il Likud da Blu e Bianco, ma è un vantaggio sufficiente per chiedere l’incarico di formare un nuovo governo al presidente Reuven Rivlin.

La soluzione che appare più probabile è una grande coalizione tra Blu e Bianco e Likud. Oggi Netanyahu ha chiamato il rivale Benny Gantz per chiedergli un incontro “a qualsiasi ora del giorno” e così discutere del governo futuro. “Dobbiamo formare un governo di ampia maggioranza”. Ago della bilancia sarà il nazionalista Lieberman con i suoi 8 seggi.

C’è però anche un’altra possibilità. Dove la «vendetta araba» si consumerebbe a pieno. Ed è un governo di minoranza del centrosinistra. Gli arabi sono andati ai seggi in massa (crescita di 11 punti, dal 49 al 60 per cento, oltre 150 mila voti in più) e non soltanto per la loro «Lista unica», ma anche per Blu e Bianco di Gantz. L’ipotesi di una coalizione con gli arabi è quindi probabile.

Una eventualità osteggiata da Netanyahu. “Ci sono solo due possibilità: o un governo guidato da me, oppure un governo pericoloso per il Paese che si appoggi sui partiti arabi anti-sionisti. Faremo il possibile – ha detto il premier uscente – per impedire che sia varato un governo così pericoloso”.

Il giro di consultazioni è previsto da mercoledì 25 settembre, mentre il 2 ottobre il procuratore generale dello Stato ascolterà Netanyahu con i legali della difesa per tre casi di corruzione e frode, l’ultimo passaggio prima dell’ incriminazione a dicembre.

Alessandro Rosi

Il basket lo appassiona mentre la scrittura lo emoziona. Nato a Roma nel 1989, intraprende la carriera giuridica fino ad ottenere l’abilitazione alla professione forense, ma nel frattempo viene stregato dal mondo del giornalismo. Come dice John Lennon: “La vita è ciò che ti succede mentre stai facendo altri progetti”.