ROMA – Nel libro-intervista curato da Elise Ann Allen, che uscirà giovedì 18 settembre in Perù per Penguin, Papa Leone affronta il dramma di Gaza, pur senza riconoscere le azioni di Israele contro la popolazione della Striscia come un genocidio. “La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento”, afferma il Pontefice, sottolineando la complessità tecnica della definizione del termine ma anche le crescenti denunce, incluse quelle di due organizzazioni israeliane per i diritti umani.
Il Papa critica il silenzio di Israele, anche a seguito degli appelli degli Stati Uniti, e denuncia la sofferenza della popolazione della Striscia di Gaza: “I bambini non soffrono solo la povertà, ma anche la fame. Serviranno aiuti umanitari e assistenza medica per ribaltare la situazione”.
Nella biografia, Papa Leone richiama tutti alla sensibilità: “È semplicemente orribile vedere le immagini che vediamo in televisione, speriamo che qualcosa cambi la situazione. Speriamo di non diventare insensibili. È umano difendersi dal dolore, ma come cristiani dobbiamo continuare a insistere per un cambiamento”. La Santa Sede, quindi, osserva con preoccupazione, ma per ora non prende posizione ufficiale sul termine “genocidio”.