Truppe e veicoli militari israeliani al confine con Gaza / FOTO ANSA

Biden: "Altri aiutie supporto a Israele"L'Iran sostiene Hamas

Lega Araba: "Cessate il fuoco subito" Lavrov: "Status quo non sostenibile"

ISRAELE – Dagli Stati Uniti alla Cina, passando per il Cremlino, l’Ucraina e il Libano. È unanime la condanna all’attacco a sorpresa dalla Striscia di Gaza con miliziani armati che, questa mattina, sono entrati in territorio israeliano. A tal proposito Joseph Borrel, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, ha convocato un Consiglio Affari Esteri d’emergenza per martedì 10 ottobre. “La Commissione discuterà di come questi tragici eventi potranno influenzare l’assistenza dell’Ue allo sviluppo”, ha affermato Borrel. L’escalation del conflitto, intanto, ha spinto le grandi potenze del mondo a cooperare. “Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono destinate ad avere un impatto sul destino dell’umanità”, ha detto il presidente cinese Xi Jinping nelle battute iniziali dell’incontro con il leader della maggioranza statunitense al Senato Chuck Schumer.

Le accuse di Cina e Stati Uniti

“La Cina si oppone e condanna le azioni che hanno colpito i civili nelle violenze scoppiate in Israele”, comunica il Cremlino, subito dopo le affermazioni del presidente americano Joe Biden che, nella giornata di ieri 8 ottobre, ha assicurato “ulteriore assistenza e altri aiuti” al presidente israeliano Benjamin Netanyahu. Aspro è invece il commento del senatore americano Chuck Schumer: “Sono deluso dalla dichiarazione del ministero degli Esteri. Non ha mostrato vicinanza o sostegno per Israele durante questi tempi difficili”.   

L’Iran sostiene Hamas

Il coinvolgimento di Teheran negli attacchi di sabato è stato escluso dal ministro degli Esteri iraniano  Nasser Kanani: “Non interferiamo nei processi decisionali di altri Paesi, inclusa la Palestina”, ha detto Kanani, aggiungendo che la resistenza palestinese ha la forza e la capacità necessaria per decidere di difendere i palestinesi e i propri diritti. 

La posizione di Lega Araba, Russia e Libano

La condanna della Lega Araba si rivolge a entrambe le parti del conflitto in Medio Oriente e sprona ad un “cessate il fuoco immediato”. Ad affermarlo è il segretario Ahmed Aboul Gheit, incontrando a Mosca Serghei Lavrov. Il ministro degli Esteri russo, nella medesima occasione, ha detto: “L’acuto inasprimento del conflitto israelo-palestinese ha dimostrato che l’attuale status quo non è sostenibile”. Ha inoltre aggiunto che le violenze “devono essere fermate urgentemente”. “C’è un grande rischio che forze terze siano coinvolte”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov.  Il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib, invece, afferma di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano non interverrà nel conflitto in corso se non sarà attaccato dagli israeliani.      

La condanna di Zelensky e il blocco austriaco

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in collegamento all’Assemblea della Nato paragonando l’attacco di Hamas alle azioni effettuate dalla Russia contro l’Ucraina, lanciando poi un appello affinché lo stato di diritto internazionale si unisca e affronti il terrorismo. In reazione all’offensiva del movimento islamico Hamas, il governo austriaco ha annunciato la sospensione dei suoi programmi di aiuto allo sviluppo nei territori palestinesi.