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HomeEsteri Gaza, la confessione di soldati dell’Idf: “Si può sparare senza freni”

Soldati dell'Idf confessano
in un documentario inglese
"A Gaza si spara senza freni"

Le testimonianze dei militari israeliani

"Palestinesi usati come scudi umani"

di Flavia Falduto10 Novembre 2025
10 Novembre 2025

Un'immagine dalla Striscia di Gaza | Foto Ansa

LONDRA – Nessuna regola, solo il caos. Il documentario televisivo “Breaking Ranks: Inside Israel’s War” – che questa sera, 10 novembre, sarà trasmesso nel Regno Unito sul canale televisivo ITV – raccoglie le testimonianze dei soldati israeliani sull’uccisione dei civili palestinesi a Gaza. I militari che hanno accettato di parlare, alcuni sotto anonimato, confermano l’uso sistematico di scudi umani da parte dell’Idf. Come riporta un articolo del Guardian, i civili sarebbero stati uccisi per capriccio dai singoli ufficiali dell’esercito israeliano anche durante la distribuzione degli aiuti umanitari nei punti allestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, l’organizzazione sostenuta da Stati Uniti e Israele. 

Il caos di Gaza: il crollo delle regole e dei vincoli legali

“Se vuoi sparare senza freni puoi farlo”, dice Daniel, comandante di un’unità di carri armati dell’Idf. Anche il capitano Yotam Vilk chiarisce che “a Gaza non esistono mezzi, intenzioni e capacità”, i principi alla base delle linee guida ufficiali dell’addestramento dell’esercito israeliano. Un soldato potrebbe sparare solo se il bersaglio ha i mezzi, l’intenzione e la capacità di causare un danno. Ma “la vita e la morte non sono determinate dalle procedure o dalle regole di apertura del fuoco”, spiega un altro soldato identificato nel programma solo come Eli. “È la coscienza del comandante che decide”, afferma il militare. Sul campo, la scelta di chi è un nemico o un terrorista diventa arbitraria: “Se i civili camminano troppo velocemente o lentamente sono sospetti”. Emblematico, poi, è un altro episodio raccontato da Eli. Un suo ufficiale aveva dato l’ordine di demolire un edificio in una zona designata come sicura per i civili: “Un uomo era in piedi sul tetto e stendeva il bucato. Per l’ufficiale, era un osservatore. Ma si vedeva chiaramente che stava solo stendendo il bucato. Non aveva neanche un binocolo o delle armi”. 

L’analisi del Guardian: l’83% delle vittime a Gaza sono civili

Un’analisi del Guardian – pubblicata ad agosto 2025 e basata sui dati di intelligence dell’esercito israeliano – mostra che l’83% delle vittime a Gaza sono civili. Una statistica contestata dall’Idf, che in una nota dichiara di “rispettare lo Stato di diritto e operare in conformità con i propri obblighi legali ed etici, nonostante Hamas sfrutti i siti civili per scopi militari”. E ancora: “L’Idf proibisce l’uso di civili come scudi umani e non li costringe in alcun modo a partecipare a operazioni militari”.

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