Gli Usa fanno rientrarel'agente Cia al Cremlinoche svelò il Russiagate

La spia era stata reclutata decenni fa faceva parte dell'inner circle di Putin

Gli Stati Uniti hanno evacuato una spia da Mosca. L’agente della Cia, che avrebbe giocato un ruolo chiave nelle indagini sulle interferenze del Cremlino nelle presidenziali Usa 2016, era considerata in pericolo imminente.

La “barba finta”, secondo il New York Times, era un dirigente russo reclutato e addestrato dalla Cia già alcuni decenni fa. Avrebbe poi fatto rapidamente carriera, fino ad arrivare a una posizione apicale nell’amministrazione, con accesso al livello più alto del Cremlino. Sarebbe stato lui a confermare che Putin ordinò e orchestrò le ingerenze nelle elezioni vinte poi da Trump.

La Cnn ritiene che fosse stato messo in pericolo dalle esternazioni del presidente e dalla sua amicizia con Putin, e per questo la Cia gli chiese di evacuare. Il Nyt scrive però che non fu il tycoon a metterlo in pericolo, ma furono le informazioni sempre più dettagliate sul Russiagate uscite sulla stampa.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso