ROMA – Più di 11 mila punti in Nba e 220 milioni di dollari guadagnati in una lunga carriera oltreoceano. Danilo Gallinari, forse il più grande giocatore che abbia indossato una maglia azzurra, ha annunciato il ritiro dal basket giocato. Nonostante le voci che lo vedevano vicino all’Olimpia Milano per un clamoroso ritorno, a 37 anni “il Gallo” ha stupito i tifosi pubblicando un commovente video di addio. Un tributo che suona come una dichiarazione d’amore a quella palla a spicchi che lo ha portato dai campetti di Sant’Angelo Lodigiano al Madison Square Garden di New York.
L’inizio della carriera professionistica
Dopo aver militato nelle giovanili di alcune squadre del lodigiano e del milanese, Gallinari esordisce a 16 anni nella Serie B d’Eccellenza 2004-2005 con la maglia del Casalpusterlengo. Non ci vuole molto prima che gli scouter dell’Emporio notino il talento cristallino di quella giovane ala. Nello stesso anno, infatti, l’Olimpia Milano lo rileva e lo manda a farsi le ossa in prestito a Pavia. L’accordo tra i due club prevede la possibilità per “il Gallo” di disputare alcune partite di Eurolega, il livello più alto del basket continentale, con la maglia della società di Armani. Il suo esordio avviene 17 novembre 2005 e, alla fine dei quattro quarti, il talento di Danilo è evidente: ha i centimetri, il fisico e delle qualità tecniche che raramente si vedono in ragazzi della sua taglia.
Le prime esperienze in Serie A ed Eurolega
I tre anni successivi li passa a Milano, dove – a soli 18 anni – prende le redini del club, guidando i biancorossi per punti realizzati e portandoli due volte a un passo dalle finali per lo scudetto. Il 2008 è l’anno della svolta: Danilo vince il Rising Star Trophy, premio destinato al miglior giocatore under-22 dell’Eurolega, e decide di provare a coronare il suo sogno: giocare per la National Basketball Association. Il 23 aprile si dichiara quindi eleggibile per il draft Nba e, una settimana dopo, viene nominato miglior giocatore della stagione regolare del campionato italiano.
L’approdo in Nba
Le grandi prestazioni collezionate tra Lba e Eurolega gli valgono la sesta chiamata assoluta al draft. Coach Mike D’Antoni, nonostante la reticenza dei tifosi e della società, ritiene che Gallinari possa brillare in quella che gli appassionati chiamano “la Mecca del Basket”: il Madison square Garden dei New York Knicks. Qui comincia la carriera più prolifica per un italiano nella lega dei campioni statunitense. La sua esperienza in Nba parte in salita a causa degli infortuni, ma l’anno successivo disputa complessivamente 81 gare, di cui 74 da titolare, dimostrando, proprio come aveva annunciato la notte del draft, di “meritarsi gli applausi” dei tifosi della Grande Mela.
Il decollo ai Denver Nuggets
La carriera del “Gallo” decolla definitivamente dopo lo scambio che lo porta a Denver. Nel 2011 esordisce in maglia Nuggets e nei 6 anni successivi sigla le migliori partite della sua vita, compreso il career-high da 47 punti contro i Dallas Mavericks. A partire dall’esperienza in Colorado, Danilo si afferma come un giocatore di livello in grado di portare a casa quasi 20 punti a notte per svariate stagioni consecutive. Sono varie le squadre che decideranno di mettere Gallinari nelle rotazioni: dai Los Angeles Clippers ai Boston Celtics nel 2022.
La sfortuna in maglia azzurra e il campionato portoricano per chiudere la carriera
Purtroppo, forse a causa degli infortuni o di un po’ di sfortuna, Danilo non riesce ad alzare il Larry O’Bryan, trofeo dei campioni Nba, e, ormai non più giovanissimo, nel 2024 fatica a trovare un contratto nella lega. La scelta ricade allora sul campionato portoricano dove firma con i Vaqueros de Bayamón, per il capitolo finale della sua carriera. E come in tutte le grandi storie di sport, “il Gallo” chiude con il lieto fine: vince il suo primo e unico campionato, venendo incoronato come miglior giocatore della competizione a 37 anni suonati. I successi in maglia azzurra non sono mai arrivati, complici quella schiena e quelle ginocchia che lo avevano spesso allontanato dal campo, ma comunque Danilo verrà ricordato da moltissimi appassionati come il miglior italiano che abbia mai messo piede su un parquet.


