“Il mare che vorrei”, il concorso che promuove la cultura della biodiversità. Premiata da Marevivo una scuola di Ostia

Insegnare alle giovani generazioni il rispetto per il patrimonio marittimo e fluviale del nostro Paese attraverso un uso consapevole delle risorse disponibili. È questo l’obiettivo del concorso che si è appena concluso, rivolto alle scuole primarie “Il mare che vorrei”, finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso da Marevivo nell’ambito del progetto nazionale “RiverSea”. Le scuole risultate vincitrici, la “Mar Rosso” di Ostia, la “Montessori” di Agrigento e la “Padre Puglisi” di Palermo, premiate ieri in occasione della “Giornata Mondiale della Biodiversità”, sono state selezionate da un’attenta giuria composta da operatori ed esperti del settore, tra cui Donatella Bianchi, giornalista e conduttrice televisiva di “Linea Blu”.
Tra tutti i lavori presentati, il cui tema era creare una proposta sul mare, è stato subito evidente la forte motivazione, l’impegno dei giovani studenti e dei loro docenti e, in alcuni casi, il coinvolgimento delle famiglie.
«Il progetto RiverSea ha selezionato e formato sessanta studenti su Roma, Palermo e Agrigento che, poi, a loro volta, sono andati anche nel mondo della scuola per insegnare ad altri giovani a proteggere il mare e i fiumi – ha affermato il capo progetto di Marevivo, Laura Gentile – Grazie al contributo dei docenti, che si sono entusiasmati a questa idea, è stata l’occasione per creare un momento di riflessione e confronto su temi essenziali ma a volte trascurati e che non trovano spazio nei programmi scolastici».
Nei mesi scorsi, i giovani protagonisti, circa ottocento alunni, hanno affilato i ferri del mestiere necessari per le attività di educazione ambientale, in città e sulle spiagge, approfondendo conoscenze e metodologie.
Ogni volta, attrezzati di mini-catalogo della biodiversità, di schede didattiche, di reperti del mare, i ragazzi hanno approfondito argomenti che ancora non trovano adeguato spazio all’interno dei programmi scolastici. Infatti, gli habitat, le specie, la biodiversità marina, le minacce all’ecosistema marino e fluviale, la pesca illegale e, più in generale, i comportamenti sostenibili sono alcuni aspetti che sono stati affrontati dai docenti, prediligendo la didattica del fare per capire.