epa09757670 Silver medalist Sofia Goggia of Italy celebrates during the victory ceremony of the women's downhill race at the Beijing 2022 Olympic Games at the Yanqing National Alpine Ski Centre Skiing, Beijing municipality, China, 15 February 2022. EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

Sofia Goggia vince l'argentoa 23 giorni dall'infortunioBronzo per Nadia Delago

Recupero lampo della campionessa "In palestra avevo lacrime agli occhi"

“È una favola a cui ho saputo credere, perché a Cortina dopo l’infortunio sembrava un sogno andato in fumo”.  A 23 giorni dal caduta di Cortina, che le ha provocato la distorsione al ginocchio sinistro, parziale lesione del legamento crociato e microfrattura del perone, Sofia Goggia è entrata nella leggenda delle Olimpiadi invernali e porta a casa l’argento nella discesa libera. Le altre azzurre Nadia Delago e Elena Curtoni conquistano invece rispettivamente bronzo e quarto posto, mentre l’oro per 16 centesimi va alla svizzera Corinne Suter.

Sofia realizza un’impresa memorabile. Non certo per il colore della medaglia, ma per come è arrivata. Le Olimpiadi invernali 23 giorni fa sembravano un miraggio. Già era difficile stare in piedi. Ma Sofia non ha voluto rinunciare al suo obiettivo. Per i medici una possibilità c’era e la campionessa bergamasca ha deciso di percorrerla. Come spiega a Lumsanews Enrico Castellacci, ex medico della nazionale di calcio, “quando il legamento non è completamente lesionato si cerca di potenziare molto la muscolatura del bicipite femorale che è quello che trattiene la tibia”. “In questo modo – continua Castellacci- si riesce a bypassare la mancanza di forza data dal crociato”.

Sofia ha subito ringraziato i medici che si sono presi la responsabilità di farla gareggiare: “Mi hanno detto che se ci credi davvero puoi farcela”. Il racconto delle ultime tre settimane è un misto di emozioni. “Quando la squadra partiva per i Giochi io ero in palestra e avevo il magone, le lacrime agli occhi”, dice la bergamasca. “Mi ripetevo se riesco a superare la prova e ritrovare confidenza sugli sci la gara poi non sarà difficile. E infatti la parte dura è stata prima, riprendermi dall’infortunio”. 

Poi ha toccato la neve e dalle prove sugli sci si capiva che poteva arrivare anche l’oro. “Avrei firmato per una medaglia”, racconta Goggia. Infine, il retroscena: “Prima di partire ho dato un bacino alla medaglia di Pyeongchang e l’ho separata da tutte le altre dei mondiali, sperando di riempire quello spazietto…”.  Missione compiuta.

Andrea Noci

Sono nato il 5 ottobre 1998 a Firenze. Laureato in Lettere moderne, con una tesi in Grammatica italiana. Amo la lingua italiana e utilizzarla in tutte le sue forme per scrivere.