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Istat, cresce l’economia sommersa: +15,1 miliardi nel 2023. In aumento il lavoro irregolare

di Sofia Silveri17 Ottobre 2025
17 Ottobre 2025
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Banconote | Foto Pixabay

ROMA – Cresce il valore dell’economia sommersa. Nel 2023 l’Istat ha registrato un aumento di 15,1 miliardi, per un totale di 217,5 miliardi. Un incremento del 7,5 % dal 2022. 

Secondo le rilevazioni, l’economia sommersa – e cioè quella al netto delle attività illegali – si attesta a poco meno di 198 miliardi di euro, in crescita di 14,9 miliardi rispetto all’anno precedente. Con un’incidenza sul Pil, cresciuto a prezzi correnti del 7,2%, è lievemente aumentata dal 10,1 del 2022 al 10,2%.

Ridimensionamento delle attività illegali

Continua, invece, il progressivo ridimensionamento dell’impatto dell’economia illegale. Nel 2023 si è attestata al 9,2%, 1,3 punti percentuali al di sotto del livello del 2020 quando era al 10,5%: 0,6 punti in meno di quanto registrato nel 2022 quando era pari al 9,8%. 

Ma quali sono le attività sommerse e illegali? Le principali componenti dell’economia sommersa sono costituite dal valore aggiunto occultato tramite comunicazioni intenzionalmente errate del fatturato e/o dei costi o generato attraverso il lavoro irregolare. Ad esso si aggiunge il valore degli affitti non dichiarati e delle mance.

Mentre l’economia illegale include sia le attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibiti dalla legge, sia quelle che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati. In accordo con i regolamenti comunitari, le attività illegali incluse nel Pil dei Paesi Ue sono la produzione e il commercio di stupefacenti, i servizi di prostituzione e il contrabbando di tabacco.

Aumenta il lavoro irregolare

Nel 2023 le unità di lavoro irregolari sono state 3,132 milioni, in crescita di oltre 145mila unità rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2022, il valore prodotto grazie al lavoro irregolare è cresciuto dell’11,3%. In particolare, il lavoro dipendente irregolare è aumentato del 4,9%, mentre quello indipendente del 4,8%. Il numero di lavoratori irregolari sono cresciuti rispettivamente di +105mila e +39mila circa.

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