HomeSport Juventus, inchiesta Prisma, oggi la Cassazione decide la sede del processo

Juventus, inchiesta Prisma
oggi la Cassazione decide
la sede del processo

Ipotesi Torino, Milano o Roma

I legali puntano sul capoluogo lombardo

di Rosario Federico06 Settembre 2023
06 Settembre 2023

ROMA – Si attende oggi la decisione dei giudici della Cassazione sulla sede del processo in merito all’inchiesta “Prisma” della Procura di Torino sui conti della Juventus dal 2018 al 2021. Gli ex vertici bianconeri – Agnelli, Nedved, Paratici, Arrivabene – sono accusati a vario titolo di aggiotaggio, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza.

I legali del club bianconero e dei 12 indagati chiedono che il processo sia spostato a Milano o Roma, sedi rispettivamente della Borsa e dei server della Borsa stessa, mentre i Pm della Procura di Torino vorrebbero che il procedimento restasse nel capoluogo piemontese. A chiedere l’intervento della Cassazione è stato il gup Marco Picco nel corso dell’udienza preliminare dello scorso 10 maggio. Sulla vicenda si è già espresso nelle scorse settimane il Procuratore generale della Corte di Cassazione, in senso favorevole allo spostamento del processo. Nelle prossime ore potrebbe arrivare la decisione dei giudici della Cassazione sulla competenza territoriale.

I reati contestati dalla Procura di Torino 

La Procura di Torino contesta reati di false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato. La Juventus è indagata in qualità di persona giuridica. Prima del processo in cui è imputata la Juventus, il suo ex presidente Andrea Agnelli e altri suoi ex dirigenti, la Procura di Torino aveva chiesto l’archiviazione per un’ipotesi di reato: le false fatturazioni. Richiesta poi accolta dal giudice. 

Le accuse nei confronti di Agnelli, Nedved e Paratici 

L’ex presidente Agnelli, l’ex vice presidente Nedved e l’ex direttore sportivo Paratici sono indagati per tutte e tre le fattispecie di reato. L’ex amministratore delegato Arrivabene è indagato per il reato di falso in bilancio relativo agli anni 2019, 2020 e 2021 (faceva parte del cda prima di diventare amministratore delegato il 30 giugno 2021) e manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza (solo per l’anno 2021).        

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