A sinistra Francesco Acerbi a destra Juan Jesus | foto Ansa

Assolto Acerbiper frasi razzisteMa è polemica

Il Napoli: "Basiti. Non parteciperemo a iniziative facciata contro razzismo"

ROMA – Infuriano le polemiche dopo l’assoluzione di Francesco Acerbi per le presunte frasi razziste rivolte, nel corso di una partita di campionato, contro Juan Jesus.

La ragione è da ricercarsi – come scritto dal giudice sportivo Gerardo Mastrandrea nella motivazione del provvedimento – nella mancanza di “un supporto probatorio esterno”, ovvero prove o gravi indizi che avrebbero dimostrato la colpevolezza del difensore interista comportandone la squalifica per almeno dieci giornate.

Una decisione, quella del tribunale sportivo, contro la quale Juan Jesus non può presentare ricorso dal momento che non risulta parte del procedimento, avviato in autonomia dalla procura Figc. Ragione per cui il calciatore del Napoli starebbe valutando l’ipotesi di una denuncia penale.

Le polemiche hanno visto schierarsi, sui social, le tifoserie delle due squadre: da un lato il garantismo degli interisti, dall’altro l’indignazione dei partenopei.

Il primo a schierarsi, a favore di Jesus, è stato tuttavia il suo stesso club che lancia l’hastag #iostoconjj, pubblicando un duro comunicato contro la decisione del giudice sportivo: “Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe essere, per la “giustizia” sportiva, Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Siamo basiti”. Il comunicato evidenzia poi che il club non si presterà più a “iniziative di mera facciata” organizzate dalle istituzioni calcistiche “contro il razzismo e le discriminazioni”.

Lo stesso Juan Jesus, poche ore dopo la sentenza, ha cambiato la sua immagine profilo su Instagram scegliendo il pugno chiuso simbolo del Black power e della lotta al razzismo.

Brinda, invece, – con tanto di selfie postato su Instagram – la moglie di Francesco Acerbi, l’avvocata Claudia Scarpari, che ha commentato la sentenza del giudice sportivo con un “ora sciacquatevi la bocca”.

Maddalena Lai

Sarda, laureata in Giurisprudenza e aspirante giornalista. Mi piacciono la scrittura, la politica e i diritti. Ho una vocazione per le cause perse e le domande scomode.