Andrea Agnelli, president of Juventus, before Italian serie A soccer match, SS Lazio vs Juventus Fc, at the Olimpico stadium in Rome, 04 December 2015. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Juve, dirigenza sotto accusaindaga la Figc sui "rapporticon malavitosi calabresi"

Biglietti in regalo alla Cosca Bellocco? Ma Agnelli twitta: "Mai incontrato boss"

La notizia proviene direttamente dalla bocca di Giuseppe Pegoraro, procuratore federale della Figc: Andrea Agnelli, Presidente della Juventus, sarebbe in contatto con alcuni malavitosi calabresi, capi ultras dello Juventus Stadium. L’Ansa riporta le parole dello stesso Pecoraro, in audizione davanti all’Antimafia: dai documenti arrivati dalla Procura di Torino, “si evidenzia che Saverio Dominello e il figlio Rocco sono rappresentanti a Torino della cosca Bellocco Pesce di Rosarno. Rocco Dominello ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di biglietti e abbonamenti. I dirigenti (della Juve) che hanno contatti con queste persone sono: Stefano Merulla (responsabile della biglietteria), Carugo, Alessandro D’Angelo (responsabile della sicurezza del club bianconero) e il presidente Agnelli”. Anche il dg Giuseppe Marotta ha avuto rapporto seppure occasionali col mondo degli ultras ma non è stato coinvolto dalla conclusione indagini”. Pegoraro, l’attuale procuratore della FIGC, ha aggiunto che la Juventus è sotto inchiesta dal 2 agosto 2016, in un procedimento aperto dal suo predecessore, Stefano Palazzi.

Secca e repentina arriva la risposta di Andrea Agnelli: “Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho MAI incontrato boss mafiosi. Ciò che leggo è FALSO. #finoallafine…” è il tweet che lo stesso presidente bianconero scrive ed invia alle ore 17:11 di ieri pomeriggio.

Lo stesso co-presidente del comitato Mafia e sport della Commissione bicamerale, Angelo Attaguile, afferma comunque che la volontà della commissione Antimafia è di convocare per un interrogatorio Agnelli: “In Antimafia abbiamo intenzione di ascoltare il procuratore di Torino Armando Spataro e il presidente della Juventus, Andrea Agnelli”. Sempre sul Numero 1 della società di Corso Galileo Ferraris, Attaguille prosegue: “Il legale rappresentante della squadra è lui. Se vuole fare il presidente deve prendersi oneri e onori. Venga a chiarire cose che sono state dette oggi, alcune pubbliche, altre in seduta segreta”.

In un memoriale dello scorso luglio, depositato dalla Juventus, all’epoca già sotto la lente dell’Antimafia: “Nel caso delle richieste di biglietti – scrive Agnelli riferendosi ai capi della tifoseria – la vendita è stata fatta avendo in mente esclusivamente l’obiettivo di disinnescare potenziali tensioni. Quindi D’Angelo ha acconsentito alle richieste di biglietti avanzate dai gruppi, ma sempre nel rispetto delle procedure interne della Juventus, a fronte del regolare pagamento degli stessi e soprattutto senza sconti né omaggi”. “Devo ribadirlo con fermezza – continua il presidente del club bianconero – I biglietti oggetto di vendita riguardavano esclusivamente persone che guidano il tifo organizzato e rispetto alle quali nessun dipendente Juventus ha mai nutrito il benché minimo sospetto anche solo di collusioni con associazioni criminali”.

Lorenzo Capezzuoli Ranchi

Nato a Roma durante i mondiali di Italia ’90, è iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, albo pubblicisti. Dopo una esperienza a New York, dove studia Broadcast Journalism alla New York Film Academy, torna nella Capitale per il Master in giornalismo della Lumsa. Estroverso, spigliato e gran chiacchierone, guarda al prossimo biennio col sorriso.