NEW DEHLI – Sapevamo tutti che un giorno sarebbe successo, ma ora è ufficiale: la cucina italiana è Patrimonio dell’Unesco. È la prima volta che a una cucina viene riconosciuto, nella sua interezza, un primato di questo tipo. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India.
Il primato della cucina italiana nel mondo
Secondo la decisione, la cucina italiana è una “miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie” oltre che un “modo per prendersi cura di sé stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda”. Un riconoscimento che arriva dopo altri specifici come, ad esempio, l’Arte del pizzaiolo napoletano, la transumanza, la costruzione dei muretti a secco in agricoltura, la coltivazione della vite ad alberello dello zibibbo di Pantelleria, la dieta mediterranea, la cava e cerca del tartufo, il sistema irriguo tradizionale, l’allevamento dei cavalli lipizzani.
Perché proprio la cucina italiana
Nel 2023 il governo italiano, tramite il ministero della Cultura e il ministero dell’Agricoltura, aveva presentato la candidatura della “Cucina italiana: sostenibilità e diversità bioculturale” per l’inserimento nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Il primo via libera è arrivato il 10 novembre 2025, quando il comitato tecnico dell’agenzia Onu ha ricevuto una valutazione tecnica positiva e gli esperti hanno raccomandato l’inserimento. Tra i motivi della decisione anche il fatto che la cucina italiana non è composta solo da piatti della tradizione come pasta, pizza e risotti, ma è soprattutto composta da tradizioni regionali, cicli stagionali e biodiversità agricola.
L’impatto su turismo e lavoro
Oltre che un valore simbolico per il nostro Paese, il riconoscimento potrebbe avere un impatto positivo per lavoro e turismo. Valorizzare la cucina come patrimonio vivente potrebbe infatti contribuire a sostenere le piccole realtà locali che da sempre custodiscono saperi e sapori della nostra cucina, oltre che a favorire l’aumento di flussi turistici nelle città d’arte e nelle regioni gastronomiche.
I commenti della politica
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio ha dichiarato: “Siamo i primi al mondo a ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza. La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità e sostenibilità”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato come “si vince quando c’è un grande gioco di squadra e l’ingresso della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’Unesco ci incoraggia a fare ancora di più. Ogni ricetta della nostra cucina racconta i territori, promuove una dieta mediterranea sostenibile ed equilibrata, è innovazione e uno straordinario volano di crescita e prosperità”.


