La Giunta rinvia il voto sulla decadenza di Berlusconi. E il Premier Letta incontra Alfano e i ministri Pdl

Ma il Governo cade o non cade? Per il momento sembrerebbe di no, soprattutto da ieri sera quando, nella riunione della Giunta per le Immunità del Senato, dove si decide sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, il senatore Augello, Pdl, ha ritirato le tre questioni pregiudiziali presentante passando direttamente alla relazione. La proposta è stata quella di confermare l’elezione di Berlusconi. Così al termine della riunione, durata più di tre ore, si è deciso di rinviare il tutto a giovedì alle 15. Ogni senatore disporrà di 20 minuti per esporre le sue opinioni dopodiché si passerà al voto che dovrebbe arrivare già in serata della stessa giornata o nella seduta successiva.
Si deve andare avanti. Un po’ di ossigeno per il Governo, dunque, dopo che negli ultimi giorni le minacce del Pdl (ritiro della fiducia in caso di decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore) si erano fatte sempre più incessanti, arrivando a indicare il Pd come unico responsabile in caso di una crisi. Intanto il Premier, Enrico Letta, ha incontrato in serata a Palazzo Chigi Angelino Alfano e i ministri del Pdl, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro dell’Interno:«Il Pd è pronto a mettere in ginocchio il Paese». Un modo per stemperare la tensione e cercare di andare avanti con il Premier che, al termine dell’incontro, ha affermato come ci siano ancora le condizioni per andare avanti. In quest’ottica bisogna tener conto della decisione di Berlusconi di annullare la riunione dei gruppi parlamentari del Pdl. E sulla questione arriva anche un nuovo monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:«Consolidiamo i pilastri della convivenza nazionale».
Berlusconi pronto a dimettersi. Una crisi in questo periodo particolarmente delicato, non converrebbe a nessuno. Se, infatti, secondo il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, le prospettive economiche sono in via di miglioramento, «i rischi sono aggravati dai timori degli investitori sulla possibile instabilità politica».
Tutto rimandato a giovedì quando i problemi torneranno a porsi e una decisione dovrà essere presa. Nel Pd, infatti, la possibilità di rinviare ulteriormente la decisione su Berlusconi non è ben vista. Ospite della trasmissione Matrix, il segretario, Guglielmo Epifani, ha ricordato che «quando c’è una legge questa va rispettata. Se ci fossi io al posto di Berlusconi sarebbe lo stesso» o l’alternativa sarebbe il venir meno della «certezza del diritto».  E mentre c’è già chi come l’ex-ministro Brunetta che parla di un accordo tra Pd, Sel, e fuoriusciti dai 5 Stelle per un nuovo esecutivo, ci sono voci di un Berlusconi che starebbe pensando di rinunciare egli stesso alla carica di senatore, prima ancora che giunga la decisione della Giunta.

Domenico Cavazzino