ROMA – Un Cpr per rimpatriare gli spacciatori e un intero pacchetto di misure ideate per contrastare con forza la criminalità a Bologna. Sono queste le misure annunciate dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino, riguardo la sicurezza del capoluogo dell’Emilia Romagna.
Il pacchetto di misure annunciate
Oltre al ripristino di un Cpr già esistente, “struttura fondamentale per trattenere ed espellere gli spacciatori stranieri arrestati”, Piantedosi ha annunciato ulteriori provvedimenti. Tra questi, la dotazione di un taser agli agenti di polizia municipale, nessun arretramento sulle zone rosse, un presidio fisso in Bolognina, insieme all’adozione del regolamento per l’individuazione delle aree cittadine dove applicare daspi urbani. E riguardo alla reazione del primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore, il ministro è sicuro: “Se il sindaco è preoccupato di bande di stranieri che gestiscono lo spaccio in città, sono certo che condividere l’opportunità di ripristinare il Cpr”.
Il contrasto all’immigrazione irregolare
Al centro delle direttive del Ministero dell’Interno c’è l’immigrazione irregolare, il cui contrasto “rappresenta una priorità, alla luce del fatto che più del 35% dei reati sono commessi da stranieri, prevalentemente irregolari”. A tal proposito, Piantedosi ha specificato come “le forze di polizia hanno controllato più di 2 milioni di soggetti nei luoghi più critici delle nostre città, realizzando oltre 2000 arresti e allontanando più di 6400 soggetti molesti”. L’obiettivo finale è il rafforzamento del quadro giuridico, nazionale ed europeo, su cui Piantedosi ammette che “l’Italia sta lavorando insieme a Francia e Germania”.