ROMA – Papa Leone XIV è arrivato al Quirinale, intorno alle 10:30 di martedì 14 ottobre, per la prima visita ufficiale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dall’inizio del suo pontificato. Dopo l’accoglienza nella sala del Bronzino, i due capi di Stato hanno cominciato il loro colloquio privato nello studio della Vetrata. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto salutare il Santo Padre, insieme alle più alte cariche dello stato, tra cui Antonio Tajani e Alfredo Mantovano.
Pace e giustizia al centro dell’incontro
L’invito di Sergio Mattarella era arrivato in Vaticano il 14 settembre scorso, giorno del settantesimo compleanno del Papa. “Le donne e gli uomini di buona volontà avvertono con urgenza il bisogno della pace e della giustizia”, scriveva il Presidente della Repubblica nella lettera. Due concetti al centro del bilaterale con il Pontefice e più che mai attuali.
“La pace comincia da ognuno di noi”, ha detto Mattarella, e “per questo è così essenziale disarmare gli animi e le parole”. Il Papa ha rinnovato l’appello affinché “si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo” e si promuovino “i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli”.
Le guerre che incendiano il mondo
Il Pontefice e il Presidente della Repubblica hanno convenuto che “una scintilla di speranza” si intravede in Medio Oriente. “La liberazione degli ostaggi – ha dichiarato Mattarella – è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone”. Ciò nonostante, il Capo di Stato ha ribadito che “la soluzione di uno Stato per ciascuno dei due popoli è l’unica condizione per una pace e una sicurezza duratura”.
Il presidente della Repubblica ha infine ricordato l’aggressione russa all’Ucraina, che “continua a mietere vittime civili innumerevoli” e “a gettare un’inquietante ombra di insicurezza” sul nostro continente. “L’Unione europea – ha concluso -, garanzia di libertà, uguaglianza e partecipazione”, è un antidoto “ai conflitti di ogni genere e alla guerra”.