ROMA – Il governo va verso la manovra 2026, dal taglio dell’Irpef ai bonus per le famiglie. Il Consiglio dei Ministri di martedì 14 ottobre ha approvato il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles. Ora si prepara al via libera domani – 17 ottobre – a Palazzo Chigi. Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti “la prospettiva è abbastanza delineata”. Non più 16 miliardi, come stimato, ma 18 pronti a essere investiti.
Il ruolo di banche e assicurazioni
Dopo lo scontro nella maggioranza sui contributi per le banche e assicurazioni, arriva il semaforo verde al maxi contributo che si aggira sui 4,4 miliardi, 11 in tre anni. Il governo sembra pronto a muoversi su un doppio binario: tassa sugli utili e anticipo di liquidità. Oltre all’allungamento delle Dta – imposte differite attive – sarà prevista anche la possibilità di liberare il capitale accumulato (6,5 miliardi) a seguito del decreto del 2023 per non pagare la tassa. Allo Stato andrebbero così circa 1,2 miliardi di tassazione ordinaria, mentre resta acceso il dibattito su un’aliquota straordinaria che dovrebbe attestarsi fra il 26 e il 27,5%.
Irpef, sì al taglio
Assodata, ormai, la questione Irpef. La misura centrale della nuova legge di bilancio guarda al ceto medio con un abbassamento di due punti, dal 35 al 33%. Peserà 9 miliardi in tre anni, un terzo del totale dei fondi stanziati per la nuova legge di bilancio. La platea dovrebbe essere quella dei redditi tra i 28mila e i 50mila euro, ma Forza Italia spinge per portarlo a 60mila.
Bonus mamme lavoratrici, 480 euro entro dicembre
Poi c’è la questione salari. Per favorire l’adeguamento al costo della vita dei dipendenti privati, si prevede uno stanziamento di circa 2 miliardi. Nel frattempo, si lavora anche all’aumento da 40 a 60 euro al mese del bonus mamme. Hanno diritto al bonus le lavoratrici dipendenti, le libere professioniste e le autonome, ma tutte devono avere almeno due figli. Escluse, invece, le lavoratrici domestiche.
Occhi sulle famiglie e nodo pensioni
Attenzione anche verso le famiglie e il contrasto alla povertà, su cui si prevede un investimento di 3,5 miliardi. Inoltre, cambia il calcolo dell’Isee: interviene sul valore della casa, probabilmente 75.000 euro di valore catastale e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro all’anno. Per quanto riguarda invece il tema pensioni stop all’aumento dell’età, ma solo per lavori gravosi e usuranti. Spunta, in alternativa, l’ipotesi dell’innalzamento di un solo mese all’anno fino al 2029.