ROMA – L’imminente apertura del nuovo anno scolastico riporta al centro del dibattito il tema delle spese e del caro-scuola. Con il cantiere per la manovra economica per il 2025 in corso, il governo sta valutando di inserire delle agevolazioni per alleggerire il peso del rientro a scuola sulle famiglie. Tra le misure, è allo studio una detrazione del 19% sulle spese per l’istruzione non universitaria. Il sostegno, che si applicherebbe alle spese sostenute dal 2025 e dichiarabili nel 2026, porterebbe un rialzo del tetto per le spese su ogni alunno da 800 a 1000 euro. Ciò significa che le famiglie che usufruiranno della misura potranno spendere una cifra compresa tra i 152 a 190 euro per figlio.
Lo sconto fiscale dovrebbe estendersi ai materiali scolastici per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, statali, paritarie e degli enti locali, ma non sarà per tutti e dipenderà dall’Isee. Ma gli incentivi fiscali per chi ha almeno un figlio tra i banchi di scuola potrebbero non fermarsi ai soli libri. A completare il pacchetto ci sarebbe, infatti, un “kit scuola” di circa 135 euro che introduce un segnale fiscale coerente con l’andamento dei prezzi.
Ipotesi flat tax al 5% per i lavoratori straordinari
Una spinta ai salari potrebbe arrivare, invece, dalla detassazione sulle componenti variabili dello stipendio. In altre parole, dall’introduzione di una flat tax al 5% che nelle intenzioni del governo dovrebbe diminuire la pressione fiscale e aumentare il netto in busta paga. L’ipotesi sarebbe quella di un’aliquota speciale più bassa rispetto alla tassazione ordinaria Irpef, da sempre tra le voci di spesa più pesanti per il bilancio salariale. Il termine di riferimento per la nuova tassa sarebbe la produttività. All’interno di questa cornice, il governo è impegnato nell’agevolare il rinnovo dei contratti per proteggere il potere d’acquisto delle famiglie e rendere le buste paga sempre più pesanti.
Bonus lavoratrici madri ridotto nel 2025
Meno positive le notizie sul versante delle lavoratrici con figli a carico che percepiranno a dicembre di quest’anno un bonus unico di 480 euro. La misura spetterà a coloro che hanno dichiarato un reddito entro 40 mila euro. L’agevolazione, introdotta dal decreto Economia (Dl 95/2025, articolo 6), si somma alle detrazioni Irpef che sostituiscono il taglio del cuneo fiscale a partire da quest’anno, ma rappresenta un passo indietro rispetto al 2024.
La buona notizia riguarda, invece, l’estensione del bonus, che dal 2026 diventerà strutturale e “verrà erogato sotto forma di una riduzione parziale dei contributi a carico delle lavoratrici”, come riportato dal Il Sole 24 Ore. Il sostegno sarà sempre di 40 euro al mese e verrà erogato una tantum a dicembre. Le lavoratrici potranno fare domanda attraverso il portale telematico dell’Inps o direttamente all’Istituto.