Il pub dove e' avvenuta la rissa a Roma, all'Axa, poco prima del ferimento di un ragazzo di 20 anni che ora rischia la vita, 3 febbraio 2019. La violenta rissa all'interno del locale, i vetri rotti, le urla, il fuggi-fuggi generale e poi, poco dopo, gli spari in strada che feriscono il nuotatore ventenne Manuel Mateo Bortuzzo ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Tra le ipotesi investigative, c'?? quella di un ferimento legato a uno scambio di persona. A premere il grilletto potrebbe essere stato proprio qualcuno coinvolto nella rissa che potrebbe aver confuso l'atleta per un altro. ANSA/ LORENZO ATTIANESE

Manuel, per i due aggressoriipotesi di premeditazione"Non volevamo colpirlo"

Terminato l'interrogatorio di convalida Il padre agli agenti: "Siete angeli"

Ridevano, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, un attimo dopo aver sparato alla giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo. “Adesso questa piazza è nostra”, avrebbero gridato in preda all’euforia, mentre sfrecciavano col motorino tra le auto parcheggiate. A raccontarlo è un testimone oculare, che si era affacciato dal balcone di casa preoccupato per il rumore degli spari.

I due non hanno risposto questa mattina alle domande del gip Costantino De Robbio nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Regina Coeli. Secondo quanto riportato dall’avvocato Giulia Cassaro, avrebbero “già confessato tutto mercoledì sera in Questura”. Per entrambi l’accusa è di “tentato omicidio aggravato dalla premeditazione dai motivi abietti”. I magistrati hanno legato la premeditazione alla decisione degli assalitori di tornare sul luogo della rissa dopo essere andati a prendere la pistola nascosta da Marinelli.

In un primo interrogatorio in commissariato, gli imputati avevano affermato di aver “collegato Manuel a qualcuno di quelli che avevano partecipato alla rissa nel pub” e di aver quindi “indirizzato i colpi verso di lui per questo motivo, ma senza volerlo colpire”. “Non conosco assolutamente il ragazzo che è stato colpito – ha concluso Marinelli – è stato solo un errore. Mi sono recato di nuovo presso il pub perché volevo andare a menare qualcuno”.

Franco Bortuzzo, padre del ragazzo, ha voluto esprimere la sua gratitudine agli agenti della Squadra Mobile di Roma, definendoli “i miei angeli”. Nei giorni scorsi aveva denunciato la mancanza di sicurezza in città. “Si rischia la vita per niente, anche andando a mangiare un semplice panino”, aveva dichiarato subito dopo il ferimento di Manuel.

“La nostra città non è insicura” ha sottolineato il questore Guido Marino, che ha espresso vicinanza a tutta la famiglia di Manuel complimentandosi per la forza mostrata nell’affrontare la vicenda.

Massimiliano Cassano

Napoletano trapiantato a Roma per inseguire il sogno di diventare giornalista. Laureato in Mediazione linguistica e culturale, ossessionato dall’ordine. Appassionato di politica, arte, Lego, calcio e Simpson. Arbitro di calcio da giovanissimo per vocazione.