Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella partecipa alla cerimonia commemorativa dell'ottantesimo anniversario della distruzione della città di Cassino | Foto Ansa

"La pace è un dovere"Il monito di Mattarelladalla cerimonia di Cassino

In occasione dell'80esimo anniversario della distruzione dell'abbazia

CASSINO – “Far cessare, ovunque, il fuoco delle armi e riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità”. Sono dirette le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Cassino, durante la commemorazione dell’ottantesimo anniversario della distruzione dell’Abbazia. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche i ministri degli Interni Matteo Piantedosi e delle Riforme Elisabetta Casellati e il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta. 

Mattarella a Cassino

Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella partecipa alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città di Cassino | Foto Ansa

L’importanza di ricordare

Un luogo simbolo di guerra e di reminiscenza. Il Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza di “far memoria di tragedia” di una “battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino”. Città poi elevata ad esempio di ripresa e resilienza: “Cassino martire, ma Cassino anche protagonista, straordinaria testimone di risalita dall’abisso”.

Una “tragedia dalle dimensioni umane spaventose” dove “avvennero scontri tra i più cruenti e devastanti” nello scenario della Seconda Guerra mondiale. “Gli storici ci consegnano la cifra di 200 mila morti” – ricorda il presidente –  quale conseguenza dei 129 giorni di combattimenti qui avvenuti”. Verso le vittime civili della strage si scatena un sentimento di pietà che, secondo il Presidente, non può che tramutarsi in “moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze” oggi. 

Mattarella a Cassino

Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella partecipa alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città di Cassino | Foto Ansa

Il richiamo all’attualità

“L’Italia deve costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo”. Sono parole di unione quelle aggiunte dal Presidente, che dalla tragedia consumatasi il 15 marzo 1944, guarda oltre le macerie e parla di futuro. Immancabile il riferimento alla Costituzione, in particolare all’articolo 11, dove si evince la posizione della Repubblica italiana nei confronti della guerra: “Strumento ripudiato di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Dall’esempio del comune del Frusinate, il richiamo all’attualità: “Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre” e invece “sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando”. L’Europa è perciò chiamata “ad assumersi “un ruolo permanente nella costruzione di una pace fondata sulla dignità e sulla libertà”, perché “la guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie”. Ma è arrivato il momento di cambiare, guardando anche agli esempi virtuosi del passato.

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...