ROMA – L’ingresso a medicina potrebbe essere aperto a tutti, anche a coloro che non hanno preso la sufficienza a tutte e tre le prove previste dal semestre filtro. Il ministero dell’Università e della Ricerca corre ai ripari dopo le numerose bocciature del primo appello che ha reso reale il rischio di posti vacanti in graduatoria.
Come funziona adesso
Attualmente, possono proseguire medicina solo coloro che hanno ricevuto almeno 18 a ognuna delle tre prove: biologia, chimica e propedeutica biochimica, e fisica. La difficoltà di questi esami però, ha scatenato una vera ondata di proteste con candidati che hanno parlato di quesiti “estremamente complessi” e una prova di fisica “impossibile”.
I cambiamenti proposti dal ministero
La proposta del Mur prevede che i primi in graduatoria siano gli studenti che avranno conseguito almeno tre 18 in questo secondo appello. A seguire ci sarà chi ha ottenuto due sufficienze e a scalare tutti gli altri. Chi non ha raggiunto la sufficienza nelle tre materie si vedrà comunque assegnata la sede e in quell’ateneo dovrà recuperare i crediti formativi mancanti.
Un’ultima possibilità per entrare in una graduatoria che, come ha assicurato ieri la ministra Anna Maria Bernini, sarà completata.
Le proteste degli studenti
Intanto oggi (11 dicembre) migliaia di studenti scenderanno nelle piazze italiane, protestando contro quella che dicono essere una riforma improvvisata e per chiedere regole chiare e non mutevoli.
“A fronte delle rassicurazioni del ministro sulla presunta solidità del sistema, oggi abbiamo avuto una prova evidente del fatto che l’organizzazione del semestre filtro di medicina è fallace e incapace di garantire condizioni omogenee e trasparenti”. È la posizione dell’Unione degli Universitari – organizzatrice, insieme a Flc Cgil, delle manifestazioni di oggi – che, questa mattina, è stata presente davanti a tutte le sedi in cui si sono svolti gli esami “per ricordare a tutti gli studenti che esiste la possibilità di presentare ricorso contro questo sistema profondamente ingiusto”.


