Israele colpisce il nord di Gaza /Foto Ansa

Onu, stop agli aiuti nel Nord della StrisciaOltre 29mila morti

Il principe William prende posizione "Troppi morti dopo il 7 ottobre"

GAZA CITY – Stop degli aiuti umanitari nel nord della striscia di Gaza fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. È questa la decisione del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, che in una nota ha denunciato l’assalto ai propri camion da parte della popolazione dell’enclave palestinese. Una scelta “che non è stata è stata presa alla leggera” dall’agenzia alimentare dell’Onu, cosciente del fatto che la situazione “peggiorerà ulteriormente” e che “sempre più persone rischieranno di morire di fame”.

 

 

L’incontro al Cairo e all’Aia

Intanto Ismail Haniyeh – capo dell’ufficio politico di Hamas in esilio – è in Egitto per discutere con dirigenti locali i termini dell’accordo con Israele per un cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi e prigionieri. Presente al Cairo anche la delegazione israeliana, arrivata nella mattinata di martedì 20 febbraio.

Stessa meta per il principale consigliere del presidente americano Joe Biden, che da mercoledì 21 febbraio sarà in visita in Israele e in Egitto per discutere della potenziale operazione delle Forze di difesa israeliane a Rafah e degli sforzi per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.

Una missione che arriva nella stessa settimana in cui la Corte dell’Aja ha dato il via alle udienze su quella che l’Autorità Nazionale Palestinese, il Sud Africa e il Brasile hanno definito come “apartheid di Israele sui palestinesi”.

Il bilancio delle vittime e il video dei bambini Bibas

Continuano senza sosta i raid israeliani a Gaza, dove dal 7 ottobre più di 29 mila persone sono state uccise. In Israele i morti sarebbero complessivamente 1200, mentre restano nella mani di Hamas centinaia di ostaggi israeliani. Tra questi bambini, come quelli apparsi nel video trovato dall’Idf in un nascondiglio sotterraneo nell’enclave palestinese.

 

 

Il filmato ritrae i più piccoli tra gli ostaggi, i bambini Bibas, vivi nei giorni immediatamente successivi al 7 ottobre. A fine novembre Hamas aveva reso noto che i tre sarebbero rimasti uccisi ma l’Idf non ha una verifica indipendente della notizia.

Nelle ultime ore si è espresso su questo anche il principe William, erede al trono britannico. Sono “profondamente inquieto per il terribile costo umano del conflitto in Medio Oriente – ha detto in un intervento insolito per il protocollo reale – e sono favorevole a un cessate il fuoco al più presto possibile nella Striscia di Gaza”.

L’intervento di William, che non ha mancato di ribadire la condanna per “il terribile attacco terroristico di Hamas” contro Israele del 7 ottobre, è coinciso con la presentazione di una serie d’iniziative di organizzazioni caritative legate a casa Windsor: iniziative avviate per affrontare “le sofferenze umane causate dal conflitto in Medio Oriente” e, al contempo, per “attirare l’attenzione sull’aumento globale dell’antisemitismo”.

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.