MILANO – Monte dei Paschi di Siena punta a conquistare oltre il 50% di Mediobanca: l’istituto senese ha infatti aumentato la sua ops portandola a 750 milioni di euro. La nuova offerta prevede quindi una componente in contanti pari a circa 0,9 euro ad azione. In una nota il cda di Mps si è detto “fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerente nei confronti del mercato”. Secondo i banchieri senesi l’aggiunta della componente cash avrebbe l’obiettivo di “massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore”. Mps assicura che manterrà “una solida base di capitale” e “una politica di dividendi sostenibile nel tempo”. Conferma poi che gli obiettivi finanziari, “volti al mantenimento di una forte solidità patrimoniale e di una politica di dividendi ai massimi livelli nel settore”, rimarranno immutati.
Mps rinuncia alla condizione della soglia del 66,67%
Monte dei Paschi ha poi fatto sapere di aver rinunciato alla condizione della soglia del 66,67% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Mediobanca, ma ha confermato quella irrinunciabile del 35%. Con queste condizioni si torna all’offerta inziale dello scorso gennaio, perché con la modifica dell’ops (ora opas) si azzera lo sconto rispetto al valore di Borsa di Piazzetta Cuccia. Nel frattempo, dal mondo politico la pentastellata Valentina Barzotti, componente della Commissione lavoro della Camera, ha accusato il Governo di aver assecondato la vendita di Mediobanca (ancora partecipata dal Mef) in accordo con i gruppi Caltagirone e Del Vecchio, maggiori azionisti dell’istituto milanese: “Mentre il Governo Meloni e il ministro Giorgetti promuovono un risiko bancario per soddisfare appetiti politici ci sono migliaia di piccoli risparmiatori traditi a cui si continua a voltare le spalle”. Barzotti fa riferimento in particolare ai 30mila italiani che non erano stati correttamente informati da Poste Italiane sulla scadenza e sulla prescrizione dei titoli, negandogli i rimborsi per i buoni fruttiferi postali.