ROMA – Nell’indagine della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca da parte di Mps il Ministero dell’Economia e delle Finanze “non è oggetto di accertamento, non è una persona fisica e non può commettere reati”. Lo riferisce l’Ansa che cita fonti in ambienti giudiziari milanesi. Il riferimento è all’inchiesta in cui sono indagati l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e Delfin Francesco Milleri e l’ad del Mps, Luigi Lovaglio. Secondo inquirenti ed investigatori sentiti dall’Ansa, il ruolo del Mef è stato “significativo” in uno dei 5 punti del presunto concerto occulto contestato nell’inchiesta, ma non è oggetto di indagine. La maggioranza intanto fa quadrato in torno al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Palazzo Chigi per ora non si è pronunciato. Ma dopo Matteo Salvini, domenica 30 novembre Forza Italia e Noi moderati si sono schierati in difesa del ministro.
Tajani: “Giorgetti è sempre stato corretto”
“Ho la massima fiducia nel ministro Giorgetti che si è sempre comportato correttamente, quindi attaccarlo è fuori luogo”, ha dichiarato il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, ha invece definito “vergognose strumentalizzazioni” quelle delle opposizioni. “La magistratura faccia quello che deve fare, ma pensare come sempre – ha spiegato Lupi – di utilizzare i giudici per far venire meno oggi uno dei ministri che più ci sta rappresentando e che più sta facendo esattamente quello che noi moderati vogliamo fare (responsabilità, concretezza, attenzione ai fondi pubblici e al debito pubblico), mi sembra una cosa vergognosa”.
Turco (M5s): “Il governo sta facendo precipitare l’Italia in una nuova Bancopoli”
L’opposizione attacca. Secondo il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Mario Turco, le ultime rivelazioni mostrano “con chiarezza come il governo Meloni-Giorgetti, dopo aver portato il Paese alla crescita zero e a tre anni consecutivi di crollo della produzione industriale, stia facendo precipitare l’Italia in una nuova Bancopoli”. Mentre il Pd ha chiesto al governo di ritirare “immediatamente la norma della riforma del Testo Unico della Finanza che allenta le regole per accertare il concerto tra soci nelle operazioni di mercato”.
Mps male in borsa
Questa mattina intanto avvio di seduta difficile per Mps a Piazza Affari, con gli investitori che continuano a vendere il titolo in scia ai dettagli che stanno emergendo dall’inchiesta. Il titolo del Monte, alla terza seduta negativa, cede il 3,2% a 7,9 euro, collocandosi in fondo al Ftse Mib.
Verso un accordo su contributo banche sulla manovra
Nel frattempo il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri spiega dall’Ansa che dovrebbe arrivare un’intesa con gli istituti di credito sulla manovra. L’accordo “dovrebbe mantenere il rialzo Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) di due punti e non del 2,5%”, ha detto il senatore, che ha aggiunto “che si proseguirà, poi, sulla via delle intese per individuare altre soluzioni legate ai flussi di cassa”. “È stato inoltre chiarito che la misura sull’Irap non riguarda le imprese con partecipazioni finanziarie di altri settori in quanto tali”, ha concluso Gasparri.


