Crisi politica in IsraeleDestra in maggioranzao nuove elezioni

In coalizione arriva Bennet Gli islamisti di Raam ago della bilancia

Gli israeliani tornano a votare per la quarta volta in due anni. Il voto è arrivato dopo la crisi di governo creata dal premier Benyamin Netanyahu che oggi ha dichiarato: “L’unica alternativa ad un governo della destra guidato da me, è un quinto voto”.

Allo stato attuale, con quasi il 90% dei voti scrutinati, il blocco di destra guidato da Netanyahu è fermo a 52 seggi, non raggiungendo, quindi, i 61 seggi (su 120) necessari a formare una maggioranza. Non li otterrebbe neppure se Naftali Bennett, definito l’ago della bilancia di queste elezioni, decidesse di entrare nella coalizione con i suoi 7 seggi: il totale sarebbe 59.

Secondo i media israeliani una possibile maggioranza è legata a Raam, il partito arabo scissionista di Mansour Abbas che conta cinque seggi e potrebbe appoggiare dall’esterno il blocco di destra del premier.

Oltre agli ultraortodossi (16 seggi), alleati tradizionali di Netanyahu, e alla destra nazionalista religiosa di Smotrich (sei seggi), Bennett e Abbas sono gli unici a non aver posto il veto a un nuovo governo del premier ormai in carica da 12 anni. Sarebbe la prima volta che le sorti di un governo israeliano dipendono da un partito arabo. Raam rappresenta il movimento islamista predominante nel Sud d’Israele ed è considerato moderato rispetto alla fazione settentrionale. “Io non escludo nessuno, se non chi mi esclude” aveva dichiarato Abbas riferendosi, in particolare, alla destra nazionalista religiosa di Betzalel Smotrich. Netanyahu, quindi, ha bisogno anche di questi voti ma risulta difficile pensare ad una futura convivenza pacifica di questi alleati.

Intanto, nel pomeriggio dovrebbe cominciare lo spoglio dei voti dei malati di Covid e di quelli in quarantena, per poi passare ai soldati e ai diplomatici all’estero. I risultati finali sono previsti per venerdì prossimo.

 

Francesca Massimano

Laureata in lingue e letterature straniere, amo la letteratura spagnola e i libri di Miguel de Unamuno. Ho conseguito due master, il primo in “Programmazione Comunitaria” e il secondo in “Media Entertainment”. Ho fatto diverse esperienze di stage e di lavoro, dal Parlamento Europeo a Radio1 Rai, passando per la puntata 0 di un programma tv creato grazie ad un bando di Regione Lazio. Mi sono trasferita a Roma da qualche anno e sogno di rimanerci per tutta la vita.