La sede della Commissione Europea a Bruxelles / Foto by Pixabay

Ue, in arrivo nuove sanzionicontro la Russia di PutinOltre 2 mila designazioni

Lukashenko: "Rischio guerra mondiale" Usa: Mosca deve perdere la guerra

BRUXELLES – Un nuovo pacchetto europeo di sanzioni è in arrivo per la Russia. “Uno dei più ampi mai approvati dall’Ue”, fa sapere la presidenza belga. Gli ambasciatori di tutti e 27 i paesi europei, infatti, hanno raggiunto l’accordo su quello che è ormai il tredicesimo pacchetto di provvedimenti contro il Cremlino dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina iniziata nel febbraio 2022.

Attesa per l’approvazione formale prevista per sabato 24 febbraio. Anche Budapest ha fatto cadere il veto, contrariamente alla linea adottata in precedenza. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjàrtò, a margine del Consiglio Esteri, ha spiegato: “Il veto non è necessario perché nella fase di preparazione del pacchetto è stato possibile eliminare tutti i punti contrari agli interessi dell’Ungheria”. 

Intanto, i vertici dell’Ue esprimono la loro soddisfazione. Tramite un post su X la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen si è detta soddisfatta: “Accolgo con favore l’iniziativa, dobbiamo continuare a mantenere alta la pressione per ridurre la macchina da guerra di Putin”, ha scritto. Una decisione che, ha spiegato la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, fa pagare Mosca “per le sue azioni. A due anni dai primi missili russi, la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina è più forte che mai”.

“Stiamo intraprendendo ulteriori azioni contro entità coinvolte nell’elusione, nel settore della difesa e in quello militare”, spiega su X l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, che ha parlato di oltre duecento designazioni in più nell’ultimo pacchetto, per un totale di oltre 2mila. Già martedì 20 febbraio il ministro degli Esteri italiano Antonia Tajani aveva annunciato che “le sanzioni possono essere inasprite per rafforzare la pressione sul Cremlino”, anche perché – spiega – la Russia “sente molto il peso delle sanzioni economiche”.

Le reazioni internazionali

Anche gli Usa vareranno un pacchetto di sanzioni venerdì 23 febbraio per la morte del dissidente Alexei Navalny. In merito, l’ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina, Bridget Brink, afferma che gli Usa “non hanno un piano B” per quanto riguarda il pacchetto di aiuti supplementari attualmente in discussione al Congresso americano: “Siamo concentrati al 100% sul piano A”, spiega la diplomatica, aggiungendo che “la Russia deve perdere questa guerra”.

Ucraina sul campo

Intanto, continuano gli scontri sul campo. Su Telegram è stata diffusa la notizia che l’aeronautica militare ucraina ha abbattuto la notte scorsa un cacciabombardiere russo Su-34. Contrastati anche 13 dei 19 droni kamikaze scagliati dalle forze russe. Abbattuto inoltre un missile guidato Kh-59.

In merito alla presa di controllo dell’insediamento di Krynki, sua testa di ponte sulla riva occupata del fiume Dnipro, nell’Ucraina sud-orientale, annunciata martedì 20 febbraio dallo stesso presidente russo Vladimir Putin, l’esercito ucraino ha negato ufficialmente il fatto: “Questa informazione è falsa”, ha scritto sui social il Comando meridionale delle forze ucraine. Mentre nel Donetsk sono stati lanciati due missili Himars contro un campo di addestramento russo vicino. Lo riporta il servizio della Bbc in lingua russa, secondo il quale ci sarebbero circa sessanta vittime tra i militari del Cremlino.

Le dichiarazioni del leader bielorusso

“Il mondo è di nuovo sull’orlo dell’abisso ed esistono legittime preoccupazioni che possa scoppiare una terza guerra mondiale”. Inizia così il discorso di uno dei più stretti alleati di Putin, il leader bielorusso Alexander Lukashenko, che aggiunge al contempo che “è assolutamente stupido pensare che la Russia “si stia preparando ad attaccare i paesi baltici”. Il presidente ha poi annunciato che il suo esercito ha ricevuto un nuovo arsenale di armi.

Le sorti del conflitto secondo i cittadini Ue

Gli equilibri mondiali si giocano anche sul conflitto russo-ucraino e l’opinione pubblica si sta facendo un’idea sempre più chiara. Secondo un sondaggio condotto a livello europeo e pubblicato sul Guardian solo il 10% della popolazione crede in una sconfitta di Mosca, mentre per il 37% la guerra si concluderà con un accordo di compromesso.

Sofia Zuppa

Nata ad Arezzo, città natale di Petrarca e Vasari, sono migrata nella dotta, la rossa e la grassa Bologna, città dai contorni caldi che mi ha amabilmente cresciuta. Infine sono piombata nell'antica ed eterna Roma. Un viaggio sempre intessuto dall'amore per lo studio e per il giornalismo, una passione che spero un giorno possa portarmi ancora più lontano...