MILANO – È ancora record per l’oro. Lunedì 22 settembre le borse si sono svegliate con il prezzo del metallo prezioso che ha sfondato la soglia psicologica dei 3700 dollari l’oncia arrivando a toccare nuovi record. Da inizio 2025 il metallo giallo ha portato un rialzo di circa 30 punti percentuali. Un andamento verso l’alto che non accenna a fermarsi, soprattutto alla luce della sensazione di instabilità del mercato che spinge i compratori a investire in beni considerati sicuri. L’oro è proprio uno di questi.
Le questini globali legate alla crescita
Come confermato da Krishan Gopaul, senior analyst del World Gold Council, alla CNBC, la combinazione di incertezza macroeconomica, tensioni politiche e acquisti delle Banche centrali rappresenta un mix potente per il mercato. “Le questioni legate ai dazi di Trump, i dubbi sull’indipendenza della Fed e l’interferenza politica stanno aumentando l’attrattiva dell’oro, anche rispetto agli asset denominati in dollari”, ha dichiarato l’analista al canale americano.
Le previsioni per il futuro
Stando al parere degli esperti, il futuro per il metallo prezioso prevede ulteriori rialzi. Secondo UBS il prezzo dell’oro potrebbe spingersi fino a 4000 dollari entro giugno 2026 considerando scenari di forte deterioramento economico o geopolitico. Anche Goldman Sachs ha confermato il suo target di 4000 dollari per la metà del 2026 anche se, per gli analisti dell’istituto statunitense, i prezzi potrebbero anche sfondare quota 6000 dollari.
Le conseguenze
Questo fenomeno ha portato a due conseguenze evidenti: lo spostamento del mercato dell’oro verso le borse asiatiche, con le banche cinesi che stanno facendo incetta di azioni, e lo spostamento della fiducia dei consumatori dai titoli del Tesoro americani verso il metallo giallo. Quest’ultima ha portato per la prima volta in 30 anni, il valore delle riserve auree a superare quello dei Treasury.