ROMA – Un blocco anti Ucraina contro un'”Ue suicida”. Il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán riparte da Roma e dall’incontro con il vicepresidente del Consiglio dei ministri italiano Matteo Salvini, per rilanciare la propria campagna contro Bruxelles.
L’asse tra Orbán e Salvini
Gli incontri delle ultime ore del primo ministro ungherese con la premier Giorgia Meloni e con Salvini hanno portato a un rafforzamento dell’asse sovranista con Slovacchia e Repubblica Ceca. Orbán punta a ridurre il sostegno dell’Unione europea all’Ucraina, con un’asse anti-Kiev con gli altri governi sovranisti di Bratislava e Praga. Ma il vero obiettivo resta legato alla politica interna: la vittoria alle elezioni ungheresi previste per aprile 2026. Quelle che vengono definite le “politiche suicide dell’Unione europea” insieme alla “pace e alla dura critica al green deal” sono i temi al centro dell’incontro “affettuoso” tra Orban e Salvini il giorno dopo il faccia a faccia con la presidente del Consiglio Meloni.
La stoccata di Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto alle parole di Orbán, ribadendo che la linea italiana resta filo-ucraina. “Posizioni personali” quelle di Salvini, puntualizza il vicepremier sottolineando che “la politica estera spetta alla premier”. Spiega, infatti, il vicepremier e ministro degli Esteri: “Le altre posizioni sono posizioni individuali, ma la linea politica del governo è chiara”.
La preoccupazione dell’Ucraina
Sul piano della guerra in Ucraina, mentre le forze russe avanzano a Pokrovsk, intensificando i combattimenti. Lavrov assicura che la Russia non intende attaccare Paesi Nato o Ue. Ma la preoccupazione del presidente Volodymyr Zelensky resta alta, invocando aiuti europei stabili per almeno tre anni. Sarà compito della Commissione europea trovare una soluzione per aggirare l’unanimità e non lasciare il Paese in guerra senza risorse.


