Pedofilia in Francia il dolore del Papa"Momento della vergogna"

Lo scandalo dopo il report della Ciase sono 216.000 le vittime in 70 anni

Papa Francesco durante l’udienza generale di questa mattina ha commentato lo scandalo pedofilia che ha travolto la Chiesa francese. “Desidero esprimere alle vittime la mia tristezza – ha dichiarato – il mio dolore per i traumi che hanno subito e anche la mia vergogna, la nostra vergogna”.

Secondo il rapporto della Ciase, la Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa, voluto dai vescovi francesi, le vittime di pedofilia dal 1950 ad oggi sono state 216 mila. Il numero però, come evidenziato dal report, sale a 330 mila se si contano tutte le aggressioni attuate da laici che lavorano nelle istituzioni della Chiesa. Il Pontefice ha sottolineato che i “numeri considerevoli” presenti nel rapporto evidenziano la prolungata incapacità della Chiesa di mettere affrontare la questione. In questi 70 anni i preti accusati di pedofilia sono stati tra i 2.900 e i 3.200.

La Ciase, come dichiarato ieri dal suo presidente Jean-Marc Sauvé, ha proposto di “riconoscere le responsabilità della Chiesa in ciò che è successo”. “Queste cifre”, che sono il risultato di una stima statistica su un campione di circa 50.000 persone, “sono agghiaccianti e non possono in nessun caso rimanere senza conseguenze”, ha aggiunto Sauvé.

In seguito alla pubblicazione del rapporto, il presidente della Conferenza episcopale francese Eric de Moulins-Beaufort ha espresso “vergogna” e ha chiesto perdono alle vittime, aggiungendo che “il loro numero ci devasta”. 

Papa Francesco, che già ieri era stato informato del rapporto e aveva espresso il proprio dolore, questa mattina all’udienza generale è stato accolto con un lungo applauso dalla folla di fedeli presenti. Il Papa ha manifestato la sua vicinanza e il suo sostegno a tutti i sacerdoti francesi che in questo momento affrontano una prova “dura ma salutare” e ha poi rivolto un appello ai vescovi e alle alte cariche religiose “affinché drammi simili non si ripetano”. “La Chiesa sia una casa sicura per tutti”, ha concluso.

Claudia Torrisi

Mi chiamo Claudia Torrisi, ho una laurea triennale in Lettere moderne e una magistrale in Editoria e scrittura, conclusa con una tesi riguardante la disinformazione e il fenomeno deepfake.