Pier Paolo PasoliniA 100 anni dalla nascitaRoma celebra il regista

Tutto è santo partirà nell'autunno 2022 Tante le esposizioni in programma

“Tutto è santo. Non c’è niente di naturale nella natura, ragazzo mio, tienitelo bene in mente. Quando la natura ti sembrerà naturale tutto sarà finito e comincerà qualcos’altro”. Pier Paolo Pasolini faceva pronunciare queste parole al saggio Chirone nel film Medea del 1969. Ora questa citazione diventa il motore di un progetto espositivo promosso dall’Azienda speciale Palaexpo di Roma, dalle Gallerie nazionali di Arte antica e dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo per ricordare il regista, artista e scrittore. L’occasione è il centenario della sua nascita avvenuta il 5 marzo del 1922 a Bologna. L’iniziativa però prenderà avvio a partire dall’autunno 2022 e si svolgerà nelle rispettive sedi museali delle tre istituzioni promotrici fino alla primavera del 2023.

“Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”, vuole raccontare il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese. E lo farà attraverso l’intreccio di discipline, media, opere originali e documenti di archivio dipanate attraverso tre direttrici di approfondimento autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare tra loro.

Nella mostra di Palazzo delle Esposizioni l’idea di partenza sarà che mai uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola, come Pier Paolo Pasolini. In questa mostra Pasolini è visto in una dimensione radicale di poeta e autore che attraversa il mondo e sperimenta la dimensione della fisicità come pienezza e tragedia, in un amore estremo per la vita e per la realtà. L’esposizione delle Gallerie Nazionali di Arte Antica in Palazzo Barberini, invece, metterà a fuoco il ruolo controverso che lo sguardo pasoliniano ha svolto e svolge nel condizionare e orientare la nostra percezione e interpretazione delle immagini, tra dimensione estetica, retaggio storico-antropologico e impegno ideologico. Al MAXXI infine la chiave di lettura dell’opera pasoliniana sarà restituita dalle voci di artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. Troveremo quindi la genuinità del volgo che diventa sacralità, la scomparsa delle periferie, gli effetti di un consumo mediatico massiccio sul grande pubblico, i grandi poteri letti come forze disgreganti del nostro presente, la voce dell’artista come atto di protesta e profezia.

Francesca Funari

Mi chiamo Francesca Funari, sono nata il 2 luglio 1997 e sono di Norcia. Sono laureata in Scienze della Comunicazione. Ho lavorato con Il Nuovo Diario Messaggero e presso la Uil nazionale.