Il presidente russo Vladimir Putin | Foto Ansa

Putin in KirghizistanЀ la prima uscita ufficialedal mandato di arresto

Il messaggio del Cremlino a Kim Jong- un "Un ulteriore sviluppo in cooperazione"

BICHKEK –  Il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, è in Kirghizistan dove incontrerà il suo omologo kirghiso Sadyr Japarov. Si tratta della prima visita ufficiale all’estero da quando la Corte penale internazionale, la Cpi, ha emesso il mandato di arresto a causa della “deportazione” in Russia dei bambini ucraini. Il presidente russo finora aveva rinunciato a partecipare a diversi vertici internazionali. Durante questo viaggio, però, non rischia di essere arrestato perché il Kirghizistan non riconosce la Cpi non avendo ratificato lo Statuto di Roma.

Nel corso della visita, che coincide con il ventesimo anniversario dall’apertura della base militare russa Kant in Karzaghistan, Putin, oltre a incontrare Japarov, è atteso domani al vertice dei leader dell’ex Unione Sovietica. Tra i presenti anche il presidente bielorusso  Alexander Lukashenko, quello kazako Kassym-Jomart  Tokayev e l’uzbeko Shavkat Mirziyoyev.

Tra i temi che verranno affrontati: il conflitto ucraino e gli scontri in Armenia e Azerbaijan. Oggi il presidente russo ha anche mandato un messaggio al leader nordcoreano Kim Jong-un per il 75esimo anniversario dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche. Putin si dice  fiducioso di “un ulteriore sviluppo” della loro “costruttiva cooperazione bilaterale”.

Il presidente russo potrebbe anche affrontare il tema del conflitto tra Israele e Hamas. Al momento si rivela che il leader russo non ha ancora chiamato l’amico e premier israeliano Benjamin Netanhyahu. Lo “zar”, nei primi commenti sull’incursione di Hamas in Israele,  ha affermato che l’esplosione della violenza tra israeliani e palestinesi mostra il fallimento della politica americana in Medio Oriente. 

La visita di Putin a un giorno dalla presenza a sorpresa al vertice Nato di Bruxelles del presidente ucraino Volodymir Zelensky. “Per noi è importante non restare soli”, ha detto Zelensky che ha sottolineato che la guerra con Mosca “è nella fase finale, la più dura”.

 

Silvia Longo

Classe 1996. Lucana. Dopo una laurea triennale e magistrale in Relazioni Internazionali qui per coltivare una passione che ho da sempre: scandagliare la realtà e tradurre in parole fatti ed emozioni.