ROMA – “Io non so chi ha messo quell’ordigno davanti alla mia casa, ma se il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo”. Lo scandisce a piena voce dal palco, tra gli applausi, il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci.
Una manifestazione al grido di “Viva la libertà”
Dopo l’attentato del 16 ottobre, avvenuto sotto casa del giornalista, la politica, il mondo dell’informazione e la società civile sono scesi in piazza per la libertà di stampa e di espressione. La manifestazione “Viva la libertà” indetta dal Movimento 5 Stelle, ha visto scendere in piazza Santi Apostoli tantissimi leader del campo largo: Giuseppe Conte, Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Ma anche una delegazione di Forza Italia, composta dal capogruppo Lucio Malan e i deputati Giovanni Donzelli e Paolo Emilio Russo.
L’attacco di Giuseppe Conte a Giorgia Meloni
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha ribadito dal palco l’importanza di una stampa libertà e di una “politica responsabile”, in riferimento alla premier Giorgia Meloni. “Intanto il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare la querela nei confronti di Ranucci. E così i ministri” afferma e aggiunge: “Una politica responsabile non può sventolare carote e offrire gogne, ma deve adeguare la nostra disciplina al regolamento europeo, con la riforma della Rai e consentire alla Vigilanza Rai di operare”.
La risposta di Fratelli D’Italia
Il capogruppo di Fdi al Senato Lucio Malan risponde così: “Non troverete mai una nostra proposta per silenziare alcuno in Italia”. Fa eco il deputato Giovanni Donzelli: “Questo governo è il miglior presidio della libertà in Italia” e aggiunge: “Se ci sono querele temerarie ci sono i tribunali a occuparsene, sia per i giornalisti che per i politici”. E sull’appello a ritirare la querela a Ranucci: “Credo ci sia una differenza tra la difesa del singolo nelle questioni giuridiche personali e la libertà di stampa. Noi difendiamo la possibilità per tutti di dire ciò che vogliono, ma anche quella di difendersi se vengono dette cose non corrette. È una libertà reciproca”.