L’Isis ha rivendicato sui social l’attacco di ieri a una chiesa ortodossa in Russia. Con un messaggio diffuso tramite l’app di messaggistica Telegram, la rete jihadista ha definito l’autore degli omicidi, Khalil Khalilov, un “soldato dell’Islam”. Così, dopo un periodo di apparente inattività, il terrorismo jihadista torna a far scorrere sangue in Occidente.
IS Claims Attack on Russian Church, Killing Five and Wounding Four https://t.co/cBnxSBmjN2
— SITE Intelligence Group (@siteintelgroup) February 18, 2018
L’attacco dell’Isis è stato condotto ieri pomeriggio nei pressi di una chiesa cristiana ortodossa nella città di Kizlyar, situata nella repubblica russa del Daghestan. Nell’azione terroristica sono rimaste uccise cinque donne. Altre quattro persone sono ricoverate in ospedale. L’attentatore è Khalil Khalilov, 22 anni, residente nella stessa città nel sud della Russia. Il ragazzo è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un gruppo di agenti di scurezza mentre cercava di fuggire.
In un video diffuso dai media russi, si vede l’uomo, con la barba lunga, una cuffia scura e un paio di pantaloni mimetici, che si introduce nel cortile della chiesa con il fucile sotto braccio. Nelle immagini si vede il soldato dell’Isis che attraversa la strada e, non appena varcato il cancello, punta il fucile e spara sulle prime due persone che incontra. Un’altra fedele sfugge alla morte per qualche secondo.
https://twitter.com/EP_President/status/965489592580354048
Immediata la condanna del patriarca russo ortodosso Cirillo I e delle autorità religiose del Daghestan, in cui vive una netta maggioranza di religione musulmana, specie sunniti. Secondo quanto riferiscono alcuni media russi, Khalilov avrebbe gridato “Allahu Akbar” prima di sparare ancora contro un gruppo di fedeli che uscivano dalla chiesa, uccidendo altre tre donne. La strage dell’Isis è stata compiuta in coincidenza con l’inizio della Quaresima.