Lex arbitro Roberto Rosetti, responsabile per l'Italia del progetto Var, al lavoro per la nuova sperimentazione della modalità online della Var (video assistant referee), la cosiddetta moviola in campo, durante l'amichevole di calcio Italia-Francia Under 19 a Bologna, 22 febbraio 2017. Un nuovo test è in programma lunedì 27 febbraio all'Olimpico di Roma nella partita tra Italia e Spagna Under 21, sempre nell'ambito del protocollo Fifa e Ifab. ANSA/ GIORGIO BENVENUTI

Var, Rosetti a Radio Anch'io"Interpretazione uniforme e immagini sui maxi schermi"

"Var anche ai mondiali russi? Si può" Diminuiscono ammonizioni e proteste

Una tecnologia che funziona, in Italia più che negli altri paesi. Roberto Rosetti, responsabile del progetto Var per l’Italia, ospite questa mattina a Radio Anch’io, traccia un bilancio positivo di questi primi mesi di assistenza arbitrale sui campi della Serie A. «Il progetto sta procedendo in modo positivo. Anche ieri si sono verificate due situazioni oggettive di fuorigioco ed in entrambe l’intervento è stato preciso ed accurato, portando al giusto annullamento dei gol di Napoli e Milan» dice Rosetti, esprimendo la volontà di migliorare «sul fronte dell’uniformità di interpretazione ed intervento». Il supervisore ci tiene a sottolineare il ruolo di avanguardia che ha avuto il nostro rispetto agli altri campionati europei. «In Portogallo e Germania all’inizio ci sono stati problemi tecnologici, di cablaggio del segnale» spiega.

Apertura al pubblico– L’ex arbitro ha poi aperto a un ulteriore elemento di novità: «Probabilmente si arriverà ad informare gli spettatori, che potranno vedere sul maxi-schermo le immagini della decisione cambiata». In questo modo crescerebbe l’interazione tra assistenti di gara e tifosi, messi al centro della decisione arbitrale.  Il Var infatti è diventato in questi mesi anche un fenomeno sociale. «Prendere la decisione giusta è diventato un obiettivo importante e tutti lo stanno vivendo in modo positivo» afferma, sottolineando il comune intento per perfezionare il gioco. Impegno condiviso anche dai giocatori, «che hanno recepito meglio di tutti», come mostrano «la diminuzione drastica di ammonizioni, proteste e comportamenti antisportivi».

In Russia– Rosetti è apparso fiducioso anche sull’impiego della tecnologia ai prossimi mondiali russi. «Il 3 marzo ci sarà il meeting annuale dell’Ifab che credo sarà risolutore in tal senso» dice il supervisore. «Il presidente della Fifa Infantino crede molto a questo progetto, e sta investendo da tempo su questo sistema. L’obiettivo è eliminare gli errori arbitrali e favorire un calcio più giusto. Personalmente ritengo che ci siano buone probabilità di vedere la tecnologia al mondiale».

Fabio Simonelli

Nato a Varese il 5/10/1993, ha frequentato il liceo classico ed è laureato in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Parla correttamente quattro lingue, e nel 2016 ha completato la sua formazione con un’esperienza all’estero alla UBA (Universidad de Buenos Aires).