The leader of the Social Democratic Party (SPD), Martin Schulz, returns after a media statement to coalition talks held at the headquarter of the Social Democratic Party, the Willy-Brandt-Haus, in Berlin, Germany, 02 February 2018. EPA/CLEMENS BILAN

Berlino, colpo di scenaSchulz non sarà ministrodopo le polemiche interne

Vertici Spd avrebbero imposto un veto "va chiuso il dibattito sulle nomine"

Il nuovo governo tedesco non avrà il leader dell’Spd Martin Schulz come ministro degli Esteri. In una dichiarazione scritta l’ex presidente del Parlamento europeo ha spiegato la sua rinuncia al dicastero: “Non farò parte del governo tedesco, lascio in modo che le polemiche tra i militanti dell’Spd si concludano. Ho sempre sottolineato che saremmo entrati in una coalizione se ci fossero state nel contratto le nostre rivendicazioni di socialdemocratici per un miglioramento nell’istruzione, nell’assistenza, nella previdenza, nel lavoro e nel fisco. Sono orgoglioso di poter dire che questo è accaduto. E quindi per me è ancor più importante che i militanti dell’Spd votino a favore di questo contratto, dal momento che sono convinti di questi contenuti esattamente quanto me. Noi tutti facciamo politica per le persone in questo paese. Le mie ambizioni personali devono essere alla base degli interessi del partito”, ha scritto Schulz.

Le polemiche sono nate nel partito socialdemocratico durante la trattative per far entrare l’Spd nel nuovo governo della segretaria dell’Cdu Angela Merkel.

William Valentini

Si laurea in Scienze Politiche con una tesi sullo sviluppo delle politiche sportive in Urss. Considera lo sport una manifestazione sociale, non una mera competizione. Ha collaborato con diverse testate on line e con la rivista Ama Roma, raccontando i club sportivi romani. Adesso scrive su Crampi Sportivi.