Italian Minister of Education, Lucia Azzolina, attends a press conference at the end of a Cabinet at Chigi Palace in Rome, Italy, 06 April 2020. ANSA-ARCHIVIO/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Scuola, il ministro Azzolina"Chiederò ristori formativi"polemiche sulla Dad

Ieri, tra scioperi e manifestazioni studenti in classe solo in 3 regioni

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’Atto di indirizzo politico-istituzionale anno 2021 che stabilirà l’allocazione delle risorse finanziarie disponibili nel triennio 2021-2023.

“Non credo si possa pensare – dichiara Azzolina – di recuperare d’estate: bisogna recuperare oggi. E’ più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi: ci sono anche bambini della scuola primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di dad dell’anno precedente. Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all’affettività e incrementare l’aiuto psicologico: ora bisogna intervenire non di certo in estate”.

Sul ritorno in presenza, al 50%, degli alunni delle superiori, si schiera dalla parte degli studenti. “Hanno ragione. L’Italia – dice – deve pensare alle future generazioni e non essere un Paese che si preoccupa solo delle condizioni delle persone anziane”.

Ieri sono in classe solo gli studenti delle superiori di tre regioni: Toscana, Abbruzzo e Valle d’Aosta. Le altre hanno deciso di rimandare la riapertura. Unica eccezione, il Trentino – Alto Adige dove le scuole sono aperte dal 7 gennaio.

“Ho fatto tutto quello che potevo fare, le scuole sono pronte a ripartire, ma le Regioni hanno la possibilità di riaprirle o meno” prosegue la ministra, ribadendo la sua contrarietà alla didattica a distanza: “è una misura che ho voluto e in cui credo ma che se protratta per lungo tempo rischia di creare disuguaglianze”.

Concorde con le parole della ministra, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), che riguardo la Dad ha evidenziato come la mancanza dell’aspetto relazionale possa minare la crescita individuale dei ragazzi.

Voce contraria è invece quella del governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha ribadito la necessità di mantenere la didattica a distanza. “La Dad deve essere fornita in modo adeguato dalla scuola e gestita con intelligenza e capacità”.