Schermare per sicurezza i voli di Stato italiani. È il progetto del governo dopo il caso delle interferenze al gps dell’aereo con a bordo la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. L’esecutivo ha in mente di ridurre al minimo le informazioni pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio e non rendere tracciabili le rotte dai siti specializzati. L’iniziativa era già stata discussa in passato dal ministero della Difesa e, secondo quanto riportato da Repubblica, il titolare Guido Crosetto è tornato a sollevare il tema in queste ore.
Secondo fonti di Bruxelles, l’interferenza al gps con a bordo von der Leyen sarebbe legata ad hacker russi. “Le vostre informazioni non sono corrette”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov per smentire quanto affermato dalla commissione Ue. Ma il caso von der Leyen non è isolato. Lo stesso problema è stato denunciato dal capo delle forze armate tedesche. Ecco quindi che la questione sicurezza torna al centro dell’agenda dell’esecutivo italiano, con l’obiettivo di studiare le possibili contromisure. Il decreto del 6 luglio 2011 prevede che le informazioni sugli spostamenti, in particolare per i voli dei ministri, siano rese pubbliche sul sito di Palazzo Chigi. Con un’eccezione, però: “I casi di segreto per ragioni di Stato”, che permette al governo di rivelare le proprie rotte a sua discrezione.
Altra misura potrebbe riguardare i siti specializzati che tracciano in tempo reale gli spostamenti di tutti i voli. Sono ancora diversi i siti che segnano la rotta dell’aereo della presidenza del Consiglio. Per ragioni di sicurezza, i voli della presidente del Consiglio e dei ministri potrebbero essere schermati da tutti i portali.
“Episodi come il caso von der Layen sono quasi la normalità, perché la guerra ibrida, gli attacchi hacker sono centinaia tutti i giorni”, ha dichiarato il ministro Crosetto, pur affermando che la Federazione russa non abbia avuto l’intenzione di far cadere l’aereo della presidente della Commissione europea.
Per il titolare della Difesa, però, il tema è di assoluta priorità. Durante il mese di agosto, infatti, è stata annunciata la costruzione in Italia, in collaborazione con il colosso americano L3Harris, di un centro multisensoriale che dovrà collaudare i sistemi d’intelligence e di guerra elettronica.
Il problema relativo ai cyberattacchi riguarda anche il mondo dell’informazione. Sono stati attaccati i sistemi informatici dell’Ordine dei giornalisti del Lazio. “Forse hacker russi” ha dichiarato il presidente Guido D’Ubaldo.
L’attacco è stato scoperto mercoledì scorso e ha mandato in tilt per diverse ore la rete internet della sede di Piazza della Torretta a Roma. “Si tratterebbe di un ransomware di ultima generazione che ha mandato in tilt i nostri sistemi, creando un blackout di qualche ora. I nostri sistemi erano bloccati e ci siamo accorti che era saltata anche la copertura della rete internet. Siamo preoccupati – ha dichiarato il presidente dell’Odg del Lazio – perché temiamo che questo attacco possa aver causato l’accesso ai dati sensibili, contenuti nei nostri sistemi, degli oltre 20mila iscritti”.