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HomeCronaca Svolta su Garlasco, indagato per corruzione l’ex procuratore che scagionò Sempio

Svolta sul delitto di Garlasco
Indagato ex procuratore Pavia
"Corrotto per favorire Sempio"

Perquisita l'abitazione dei genitori

Legale Poggi: "Nessun colpo di scena"

di Tommaso Di Caprio26 Settembre 2025
26 Settembre 2025
Garlasco

L'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. | Foto Ansa

BRESCIA – La vicenda del delitto Garlasco si arricchisce di un nuovo capitolo. La procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Nel mirino degli investigatori è finita la “sospetta” archiviazione, nel 2017, dell’indagine su Andrea Sempio – unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta – aperta proprio dalla procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi

Per i Pm, Venditti avrebbe ricevuto una somma di denaro per scagionare l’amico di Marco Poggi. In totale, sono nove le persone raggiunte dal decreto di perquisizione. Oltre all’ex magistrato che archiviò Sempio per due volte, ci sono anche due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo ma all’epoca della vicenda in servizio nella sezione della polizia giudiziaria della procura di Pavia. Stamane, all’alba, la Guardia di Finanza pavese ha perquisito la casa di Venditti estendendo i controlli anche all’abitazione dei genitori e degli zii dello stesso Sempio.

L’appunto sul bloc notes

E proprio dalle perquisizioni a casa dei genitori del 37enne amico della vittima, è stato ritrovato su un bloc notes un appunto con la data di febbraio 2016, nel quale si legge: ““Venditti / gip archivia X 20-30 euro”. Per la pm Claudia Moregola e il procuratore capo Francesco Prete, al magistrato sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione di una somma di denaro”, tra i 30 e i 40 mila euro, per archiviare la posizione di Sempio.  

A rafforzare l’impianto accusatorio della procura, le analisi patrimoniali che hanno accertato il movimento di 40 mila euro transitati dalle zie paterne di Andrea nel dicembre 2016. La somma sarebbe poi arrivata allo zio e quindi al padre che avrebbe consegnato al magistrato il denaro in contante. L’avvocato di Sempio ha però respinto le ipotesi della procura, spiegando che “le cifre di cui si parla nell’appunto che sarebbe stato trovato – 20 o 30 mila euro – mi sembrano una base troppo esigua per un’ipotesi corruttiva di un professionista del genere”.  

L’intercettazione

Ma secondo la Procura di Brescia, nelle indagini condotte nel 2017 a carico di Sempio ci sarebbero anche altre anomalie. Come “l’omissione, da parte della pg incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali”. L’accertamento di “alcuni contatti opachi” con il personale della sezione di Pg, “e la breve durata dell’interrogatorio di Andrea Sempio” lascia trasparire “la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri”, sostiene ancora la procura.

L’avvocato dei Poggi: “Nessun colpo di scena”

A commentare gli ultimi sviluppi della vicenda che vede al centro ancora Andrea Sempio, è intervenuto anche Francesco Compagna, avvocato di Marco Poggi, fuori dal Palazzo di Giustizia di Pavia dove è cominciata oggi l’udienza per discutere la richiesta di proroga dell’incidente probatorio nella nuova inchiesta della procura pavese sull’omicidio di Chiara Poggi.

Il legale ha spiegato che “i genitori di Chiara sono sconcertati da quello che leggono” perché alimenta “una ferita che non si rimargina mai”. Secondo Campagna, l’accusa di corruzione a Venditti “non è un colpo di scena”, ma soltanto “il tentativo di rilanciare attraverso un meccanismo di sponda un’indagine che ad oggi ha portato solamente conferme sulla responsabilità di Stasi”. “È una grande vicenda nella quale si ha l’impressione si combatta senza esclusione di colpi”, ha osservato. 

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