TORINO – Non solo Gaza. È la Cisgiordania il teatro in cui si svolge The Teacher, opera di Farah Nabulsi, in sala da giovedì 11 dicembre e distribuita da Eagle Pictures. Già candidata all’Oscar per il cortometraggio The Present, la regista, sceneggiatrice e attivista palestinese con cittadinanza britannica ha presentato il film fuori concorso alla 43a edizione del Torino Film Festival.
La trama
La pellicola parla di un insegnante palestinese (Saleh Bakri) che lotta per conciliare il suo impegno nella resistenza politica – in cui mette a rischio la vita – con il sostegno emotivo e quasi paterno a uno dei suoi studenti (Muhammad Abed El Rahman). Ma quando nella zona di Nablus un oliveto viene bruciato da alcuni coloni e un palestinese viene ucciso, tutto precipita. Sull’altro fronte Simon, un avvocato ebreo americano molto ricco, mette in campo tutta la sua influenza per ritrovare il figlio, un militare dell’Idf caduto in ostaggio e nascosto da alcuni palestinesi sempre a Nablus.
La regista
“Sebbene sia nata, cresciuta e abbia studiato nel Regno Unito, a Londra la mia eredità è molto palestinese e le mie esperienze dirette — viaggiando nella Palestina occupata negli ultimi anni — mi hanno davvero aperto gli occhi sull’ingiustizia e sulla discriminazione che vi si verificano, e su quanto tutto ciò sia sistematico e istituzionalizzato”, ha raccontato nell’ambito del festival la regista. “La mia intenzione era quella di portare il pubblico in un viaggio intenso ed emotivo all’interno di quelle vite e esperienze — ha proseguito la regista — nella speranza di lasciare gli spettatori a riflettere sulle scelte e decisioni che i personaggi compiono e sulla crudele realtà in cui sono costretti a prenderle”.
Le radici di Nabulsi
Alla domanda dei giornalisti su come sia cambiata la situazione in Cisgiordania con la guerra a Gaza, Nabulsi ha risposto che “dopo il 7 ottobre la situazione è anche peggiorata e i coloni sono diventati ancora più violenti. Per fortuna, però, Gaza ha creato un’attenzione anche verso il dramma della Cisgiordania che prima non c’era”. Il film è prodotto da Cocoon Films, Native Liberty Productions e Philistine Films, in coproduzione con Louverture Films, Bertha Foundation, Metafora Production e Dear Gaia Films.


