Tragedia in mare, otto mortiuna nave militare tunisinasi scontra con peschereccio

L'imbarcazione era diretta in Sicilia Giro di vite del governo di Tunisi

Sarebbe per ora di otto morti e numerosi dispersi il bilancio dello scontro avvenuto durante la notte fra una nave militare tunisina e un peschereccio che trasportava circa 70 migranti diretto verso l’Italia. Ancora da accertare se lo speronamento sia stato accidentale, anche se le prime ricostruzioni sembrano confermare questa ipotesi.

Le operazioni di soccorso sono coordinate dalle autorità maltesi che hanno richiesto supporto all’Italia. Sono intervenute infatti anche due motovedette della Guardia Costiera salpate da Lampedusa, una motovedetta della Guardia di Finanza e una nave della Marina Militare.

L’accordo italo-libico in meno di due mesi ha ridotto sensibilmente le partenze  dalla Libia, tuttavia questo non ha fermato le partenze illegali. Sembra anzi che siano tornati in azione i “passeurs”, i primi scafisti che una decina di anni fa partivano dalle coste algerine con le loro imbarcazioni di legno per lasciare i profughi a pochi metri dalle spiagge della Sicilia, di Linosa, Pantelleria, Lampedusa. Nella maggior parte dei casi queste imbarcazioni eludono facilmente la sorveglianza delle pattuglie nel Mediterraneo.

A margine dell’accaduto, le forze dell’ordine tunisine hanno comunicato di aver fermato nelle ore precedenti anche cinque giovani fra i 15 e i 25 anni che stavano raggiungendo in auto le isole Kerkennah, da dove partono molte “barche fantasma” dirette verso le coste siciliane. Ai giovani sarebbero stati sequestrati circa 8900 dinari, con cui evidentemente intendevano pagare il viaggio e forse affrontare le prime spese una volta giunti in Europa.

Altri dodici giovani sono stati arrestati mentre erano in procinto di salpare dalle spiagge di Sidi Mansour, nei dintorni di Sfax. Il pubblico ministero tunisino ha già convalidato l’accusa di tentata emigrazione clandestinaAnche in questo caso sono stati sequestrati loro almeno 12mila dinari.

Massimiliano Venturini

Collabora dal 2006 con Radio Popolare Verona come conduttore di Impulse Jazz. In parallelo studia le potenzialità del mezzo radiofonico ideando e conducendo Rumori D’Ambiente e Linea di Confine. Nel 2016 entra a far parte della redazione giornalistica per la stessa emittente.