ROMA – È scontro totale tra il presidente degli Stati Uniti e l’omologo russo Vladimir Putin, dopo l’annuncio delle sanzioni Usa contro i giganti energetici di Mosca: Rosneft e Lukoil.
Le conseguenze delle sanzioni
Le sanzioni – che comportano il congelamento di tutti i beni di Rosneft e Lukoil negli Stati Uniti, e impediscono a tutte le aziende Usa di fare affari con loro – hanno fatto impennare le quotazioni del petrolio, in forte rialzo a New York con un +5,09% a 61,48 dollari al barile.
Putin: “Atto ostile”
Le misure annunciate da Trump sono un “atto ostile” e non rafforzano le relazioni russo-americane, secondo Putin, che ha parlato di “reazioni sbalorditive”. Ma secondo lo zar, nessun Paese che si rispetti fa mai niente sotto pressione. E ha aggiunto che le restrizioni non avranno un impatto significativo sull’economia russa. ”Lo vedremo tra sei mesi” se la Russia, come dice Putin, è davvero immune dalle sanzioni, ha controbattuto Trump in un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca. E ha aggiunto: ”Sono contento che la pensi così”.
Putin ha parlato inoltre della reazione della Russia in caso di attacchi missilistici Tomahawk. “Se tali armi venissero utilizzate per colpire il territorio russo, la risposta sarebbe molto forte, se non addirittura schiacciante. Lasciamo che ci pensino”, ha avvertito Putin.
Doppio gioco cinese
Mentre Trump cerca la sponda di Pechino per imporsi su Mosca, la Cina ha dichiarato di “opporsi” alle “sanzioni unilaterali che non si basano sul diritto internazionale e non sono autorizzate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Ciò nonostante, le principali compagnie petrolifere statali di Pechino hanno sospeso gli acquisti di petrolio russo trasportato via mare dopo l’imposizione delle misure restrittive a Rosneft e Lukoil. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, le compagnie nazionali del Dragone come PetroChina, Sinopec, Cnooc e Zhenhua Oil si asterranno dal commerciare petrolio russo trasportato via mare, almeno nel breve termine. Sebbene la Cina importi circa 1,4 milioni di barili di petrolio russo al giorno via mare, la maggior parte di questo viene acquistato da raffinerie indipendenti. Anche l’India, la più grande acquirente di greggio russo trasportato via mare, è pronta a ridurre drasticamente le importazioni.
Orban: “Il vertice tra Russia e Stati Uniti si terrà”
Sul tavolo della diplomazia, non sono ancora esauriti gli sforzi per fissare un nuovo vertice Trump-Putin. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha annunciato che il summit tra Russia e Stati Uniti non è stato cancellato e si terrà certamente, anche se la data non è ancora fissata. Lo ha dichiarato nel suo tradizionale intervento del venerdì a Radio Kossuth. “Qui in Europa sanno con certezza che il vertice per la pace è ancora all’ordine del giorno. Non si terrà tra una settimana, la data è incerta, ma non c’è alcun dubbio che avverrà. Tutti sanno che i russi raggiungeranno un accordo con gli americani”, ha affermato Orban. E ha ribadito che la preparazione dell’incontro – previsto a Budapest – procede nonostante le recenti voci su una sua possibile cancellazione.


