Un edificio distrutto a Gaza dopo gli attacchi da parte di Israele | Foto Ansa

Riunione d'emergenza Onusu escalation Israele-GazaDiscorso tv di Hezbollah

Santa Sede: "Soluzione a due Stati" Biden a Nethanyau: "Tutelare civili"

TEL AVIV –  Oggi, 30 ottobre, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha organizzato una riunione d’emergenza su richiesta degli Emirati Arabi Uniti per discutere dell’incursione via terra da parte delle forze Israeliane nella Striscia di Gaza e sulla drammatica situazione della popolazione nell’enclave. Interverrà l’Alto commissario delle Nazioni Unite per rifugiati, e gli Emirati, che sono tra i 10 membri eletti del Consiglio di sicurezza, stanno lavorando a una nuova risoluzione sulla guerra.

Il 3 novembre il leader di Hezbollah Nasrallah terrà un discorso in tv durante una cerimonia di commemorazione “in onore dei martiri caduti in difesa di Gaza”. Lo ha annunciato la tv libanese controllata dal movimento sciita Al Manar, aggiungendo che il discorso – il primo intervento pubblico del leader libanese dopo l’attacco di Hamas a Israele avvenuto il 7 ottobre – è previsto alle 15 (ora locale). Interviene anche la Santa Sede, che sottolinea la necessità di evitare di allargare il conflitto israelopalestinese e trovare una soluzione a due Stati per una pace stabile e duratura nel Medio Oriente. Lo ha ribadito il monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede, in una telefonata con il ministro degli Affari Esteri dell’Iran Hossein Amir-Abdollahian.

 L’escalation del conflitto preoccupa sempre di più gli esponenti politici di tutto il mondo. Berlino fa appello a Israele per “proteggere la popolazione palestinese in Cisgiordania” dalle azioni di “coloni estremisti”. Lo ha detto il portavoce del ministero tedesco degli Esteri, sottolineando che le famiglie palestinesi non devono essere costrette a lasciare la regione “per paura”. Il 29 ottobre il Presidente americano Joe Biden ha parlato telefonicamente con il primo ministro di Israele Netanyahu, ribadendo che Israele ha il diritto di difendersi dal terrorismo, nel rispetto però delle leggi internazionali che tutelano i civili. Concorda anche il ministro degli affari Esteri italiano Antonio Tajani, secondo cui Israele deve tutelare i civili palestinesi. “Un conto è colpire giustamente le centrali terroristiche di Hamas, un altro è colpire la popolazione che Hamas usa come scudi umani e bisogna fare in modo che la situazione non degeneri”, ha ribadito il ministro.