epa05875109 Prime Ministers of Visegrad Group (Visegrad Four or V4) countries: Poland's Beata Szydlo (2-R), Czech Republic's Bohuslav Sobotka (L), Hungary's Viktor Orban (2-L) and Slovakia's Robert Fico (R) during a press conference after their meeting at the Chancellery of the Prime Minister in Warsaw, Poland, 28 March 2017. V4 prime ministers will talk about EU affairs in connection with Brexit and they will also take part in the Warsaw Congress of Innovators. EPA/RAFAL GUZ POLAND OUT

Visegrad estesa ai BalcaniL'anti-Europa a convegnonella cornice di Budapest

L'incontro è organizzato dalla presidenza ungherese

È l’anti-Europa che si incontra. Del vecchio continente contestano i valori morali, le scelte politiche e la stessa natura democratica. Si tratta dell’anti-Europa dei populisti, coalizzata nel cosiddetto Gruppo di Visegrad che comprende Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Oggi a Budapest si svolgerà la riunione dei ministri degli esteri allargata anche ai rappresentanti dei paesi dei Balcani occidentali. Come si legge in una nota della stampa locale. Da tempo i governi di questi quattro Paesi si riuniscono e si consultano separatamente non solo e non tanto per difendere i propri legittimi interessi, ma per cercare di sovvertire le basi stesse su cui è stata costruita e si sta costruendo l’Unione europea.

Oggi i capi della diplomazia del Gruppo di Visegrad si incontreranno in un vertice allargato anche ai loro omologhi di Bulgaria, Bosnia Erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), Romania, Estonia e Slovenia. L’incontro è organizzato sotto la presidenza ungherese del gruppo di Visegrad. Al centro dei colloqui, il tema dell’allargamento Ue per i paesi dei Balcani occidentali, e l’integrazione euro-atlantica, anche alla luce della prossima presidenza bulgara del Consiglio Ue. Durante la riunione si discuterà anche delle azioni concrete che i singoli paesi dovranno intraprendere per poter procedere al processo di integrazione europea

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.