È contenta per la vittoria, ma si aspettava di più. Angela Merkel lo ha ammesso subito dopo i primi risultati sul voto, che ha disegnato una scenario davvero difficile per la stabilità politica del paese. Il Cdu-Csu, il partito cristiano-democratico si è imposto, ma con il 32,9%, insufficiente ad avere la maggioranza assoluta al Bundestag e soprattutto in netto calo rispetto al 41,5% del 2013. Gli 8,4% di voti mancanti probabilmente sono confluiti verso l’AfD (Alternative für Deutschland), il partito nazionalista e anti-immigrazione, che per la prima volta entra in parlamento. Lo fa in grande stile, arrivando al 12,6% e assicurandosi 96 deputati.
Gli scenari. Soddisfatto il leader Alexander Gauland, che promette una politica di opposizione in base alla coalizione che si formerà al governo, ma intanto deve risolvere la grana Frauke Petry. La co-portavoce federale, da tempo in rotta sulle linee programmatiche, questa mattina ha annunciato che non siederà in parlamento. Problemi di poco conto a confronto di quelli che attendono Angela Merkel nelle prossime settimane. La cancelliera è chiamata a numerose consultazioni per formare una coalizione solida, in grado di guidare il paese. Ad oggi lo scenario più verosimile sembra un’alleanza con Verdi e Liberali. I primi, dati al 9%, avranno 66 seggi. I secondi hanno ottenuto il 10,4%: un bel passo in avanti considerando che nelle scorse elezioni non avevano raggiunto la soglia di sbarramento del 5. La possibile coalizione, che assicurerebbe 387 posti su un totale di 705, è stata già ribattezzata Jamaica, dai tre colori dei partiti che la comporrebbero: il nero del Cdu, il giallo del Fdp liberale, e i Verdi.
Gli sconfitti. Chi invece non sembra voglia stringere alleanze in cerca di poltrone è la Spd. I socialisti di Martin Schulz, veri sconfitti di queste elezioni, hanno preso il 20,8%, con un -4,9% dal 2013 che fa crollare il partito al minimo storico. «Il nostro obiettivo è assumere il ruolo di una forte opposizione in questo paese», ha ribadito questa mattina Schulz. Sicuramente la Merkel non si dà per vinta e spera ancora di poter inserire la Spd in una Grosse Koalition.