epa06601039 Approximately seven thousand shoes representing lost children to guns since the 14 December 2012 shooting at Sandy Hook Elementary School in Newtown, Connecticut, are seen on the East Front of the US Capitol in Washington, DC, USA, 13 March 2018. The 14 February shooting at Marjory Stoneman Douglas High School in Parkland, Florida, was the 17th school shooting in the US in 2018. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Washington, 14mila scarpein ricordo dei giovani mortinelle sparatorie scolastiche

La procura chiederà la condanna a morte per Nikolas Cruz, il 19enne di Parkland

Una enorme composizione, formata da quattordicimila scarpe poste sul prato antistante la Casa Bianca, a Washington, in rappresentanza dei giovani morti uccisi in sparatorie avvenute nelle scuole americane: a partire dal 14 dicembre 2012, giorno del massacro nella scuola elementare Sandy Hook di Newton in Connecticut, sono infatti circa settemila i ragazzi uccisi. È stato anche presentato lo “Stop School Violence Act of 2018”, l’Atto di studenti, docenti e corpo scolastico per la prevenzione della violenza scolastica: nella cerimonia sul prato di Washington erano presenti anche i sopravvissuti alla sparatoria dello scorso San Valentino.

Era infatti il 14 febbraio quando il 19enne Nikolas Cruz ha fatto irruzione nella sua vecchia scuola a Parkland, in Florida, uccidendo 17 studenti. La procura della contea di Broward intende chiedere la pena di morte per Cruz, cui sono contestati 34 capi di imputazione, tra cui 17 per gli omicidi alla Marjory Stoneman Douglass High School, la diciassettesima sparatoria in un istituto scolastico nel solo 2018.

Ad un mese esatto dalla strage, la Comunità di Sant’Egidio ha promosso per questa sera una veglia di preghiera nella Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, che sarà partecipata in particolare da giovani italiani e studenti statunitensi, iscritti agli atenei americani della Capitale: durante la veglia verranno letti i nomi delle vittime e per ciascuna verrà accesa una candela.

Lorenzo Capezzuoli Ranchi

Nato a Roma durante i mondiali di Italia ’90, è iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, albo pubblicisti. Dopo una esperienza a New York, dove studia Broadcast Journalism alla New York Film Academy, torna nella Capitale per il Master in giornalismo della Lumsa. Estroverso, spigliato e gran chiacchierone, guarda al prossimo biennio col sorriso.