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HomeCultura Whatsapp e funzioni AI, il Financial Times rivela: “L’Ue avvia indagine antitrust su Meta”

“Ue avvia indagine antitrust
su funzioni AI di Whatsapp”
La rivelazione del Ft

Meta: “Accuse prive di fondamento”

Ribera: “Prevenire danno a concorrenza”

di Antonio Fera04 Dicembre 2025
04 Dicembre 2025
Whatsapp

Whatsapp | Foto Ansa

ROMA –  “La Commissione europea si appresta a lanciare una nuova indagine antitrust sulle funzioni AI di Whatsapp”. È questa la clamorosa indiscrezione del Financial Times su Meta, l’azienda che controlla Facebook, Instagram e l’app di messaggistica gratuita più usata al mondo. Bruxelles mira a scoprire come il colosso tech abbia integrato il suo sistema “Meta AI” nel suo servizio di messaggistica. Il quotidiano britannico, che cita due funzionari della Commissione, scrive che “l’avvio dell’indagine dovrebbe essere annunciato nei prossimi giorni”.

Come lavora l’assistente di AI nella chat Whatsapp

Dopo aver inizialmente ritardato l’introduzione a causa del “complesso sistema normativo” europeo, il colosso di Mark Zuckerberg ha implementato la sua funzionalità di AI su WhatsApp a marzo. Un tool progettato per essere un assistente di intelligenza artificiale all’interno della chat di Whatsapp che dà suggerimenti per scrivere messaggi. Il quotidiano britannico precisa però che la nuova indagine “non rientra nel quadro della legge europea sui mercati digitali (quella al centro degli attacchi dell’amministrazione Usa targata Trump – ndr), ma solo nel panorama delle leggi antitrust tradizionali”.

L’indagine segue quella dell’antitrust italiana

“Le autorità antitrust italiane – ricorda Financial Times – stanno già indagando su Meta, sospettata di aver sfruttato la sua posizione dominante per integrare l’AI in WhatsApp senza il consenso dell’utente”. A novembre le autorità italiane hanno esteso l’indagine ai nuovi termini dei servizi di messaggistica WhatsApp Business e alle nuove funzionalità di AI, sostenendo che le modifiche “potrebbero limitare la produzione, l’accesso al mercato o gli sviluppi tecnici nel mercato dei servizi di chatbot basati sull’AI”. L’indagine di Bruxelles riguarderà lo spazio economico europeo (See), ad eccezione proprio del nostro Paese per evitare sovrapposizioni con il procedimento in corso.

Meta: “Accuse prive di fondamento”

Pronta la replica di WhatsApp che, per bocca di un suo portavoce, sostiene che le accuse siano prive di fondamento: “La crescente diffusione di chatbot di intelligenza artificiale sulla nostra Business Api genera un sovraccarico dei nostri sistemi, che non sono stati progettati per supportare questo tipo di utilizzo”. Per il portavoce dell’app di messaggistica “il settore dell’IA è altamente competitivo e le persone possono accedere ai servizi che preferiscono in molti modi diversi: tramite app store, motori di ricerca, servizi email, integrazioni con terze parti e sistemi operativi”.

Ribera: “Impedire che big tech abusino del loro potere”

Ha detto la sua anche la vice presidente della Commissione europea Teresa Ribera: “I mercati dell’AI sono in forte espansione in Europa e nel mondo. Dobbiamo garantire che i cittadini e le imprese europee possano beneficiare appieno di questa rivoluzione tecnologica e agire per impedire che i grandi operatori digitali dominanti abusino del loro potere per estromettere i concorrenti innovativi. Per questo motivo  – ha spiegato Ribera – stiamo valutando se la nuova politica di Meta possa essere illegale ai sensi delle norme sulla concorrenza e se sia opportuno agire rapidamente per prevenire qualsiasi possibile danno irreparabile alla concorrenza nel settore dell’intelligenza artificiale”.

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