Zao, l'app cinese che ti fa diventare attore o cantanteha problemi con la privacy

Come FaceApp, il server della società "ruba" i volti degli utenti registrati

Avete mai sognato di essere Leonardo di Caprio che stringe la sua bella sul Titanic? Avete mai sognato di interpretare un personaggio di ‘Game of Thrones’? Da venerdì scorso, in Cina, questi non sono solo sogni, ma solide realtà. Tutto grazie all’app Zao, disponibile solo nella terra del dragone e per soli possessori di iPhone e iPad.

L’idea di base della nuova applicazione, sviluppata dalla società cinese Momo e che in poco tempo sta scalando le classifiche dei download, permette agli utenti di creare dei video in cui ai volti delle celebrità in scene cult di alcuni film, spettacoli e video musicali si possa sostituire la propria faccia, semplicemente caricando un selfie, grazie alla tecnica del deepfake, che sovrappone le due immagini smussandone i contorni.

Il vero problema, però, è legato alla privacy. Una volta che Zao è entrata in possesso delle nostre facce divertenti, scioccate, annoiate, queste sono sue quanto nostre. È risaputo che i termini e le condizioni di utilizzo, specie nel mondo virtuale, non vengano lette spesso, ma se una volta ogni tanto si prestasse veramente attenzione si eviterebbe di incappare in brutte situazioni, come quella di vendere il proprio volto a un’app. Quello di Zao, infatti, non è l’unico caso: lo stesso problema si è verificato anche con FaceApp, l’applicazione russa con cui si invecchiavano i volti degli utenti, che, una volta incamerate le varie foto sui propri server, poteva utilizzare le stesse per diverse attività fra cui la cessione ad altre società dello stesso gruppo.

Intanto Momo sta correndo ai ripari. Su Weibo, la società cinese ha annunciato l’intenzione di modificare il passaggio sulla gestione dei dati personali in modo da poter rassicurare i propri utenti, oltre alla volontà di cancellare i dati di chi vuole annullare la registrazione dall’applicazione.

Mariacristina Ponti

Mariacristina Ponti nasce in Sardegna nel lontano 1992, dopo un diploma al liceo scientifico, decide di conoscere il mondo e di trasferirsi a Padova e, successivamente, a Roma. Le sue passioni sono la politica, il calcio, i nuotatori e la musica indie, ma solo quella vera. E Guccini, ovviamente.